L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 27 aprile 2010

UEPE DI TRENTO, CARENZA DEL PERSONALE DI SERVIZIO SOCIALE


Con la presente si vuole evidenziare, ad un anno dall’analoga segnalazione che s’intende riportata e che ad ogni buon fine si allega, la condizione di grave disagio in cui si trova il personale appartenente all’area di Servizio sociale in servizio presso l’Uepe di Trento in relazione ad un ulteriore acuirsi della carenza delle risorse professionali.

Si sottolinea come, a fronte di una pianta organica che prevede la presenza di n. 15 Assistenti Sociali, attualmente il numero degli Assistenti Sociali effettivamente presenti in Servizio sia di sole quattro unità.

Tra questi, due sono assunte con contratto part - time verticale rispettivamente del 74% e del 55,55%. Da un punto di vista pratico ciò significa che una di loro è assente per tre mesi nel periodo compreso tra il 15 maggio ed il 30 settembre, la seconda è presente tutto l’anno per tre giorni lavorativi in settimana. Si precisa che una delle colleghe assunte con contratto part – time è già nel periodo di diritto alla pensione, diritto del quale potrebbe avvalersi già nel corso di questo anno.

Il carico di lavoro pertanto è distribuito tra le suddette quattro unità in maniera proporzionale al loro contratto di lavoro.

È nota la specificità del lavoro dell’assistente sociale nel settore penitenziario: il mandato istituzionale si attua attraverso la consulenza fornita alla Magistratura di Sorveglianza per quanto riguarda il lavoro di indagine socio – familiare a seguito di istanze di misura alternative dalla libertà e per il riesame della pericolosità sociale nelle misura di sicurezza; l’esecuzione penale esterna; la collaborazione all’osservazione ed al trattamento presso le Case Circondariali di Trento e Rovereto.

A questi si aggiungano quegli aspetti professionali che qualificano il lavoro svolto ed i risultati ottenuti, che riguardano le relazioni professionali con i Servizi sociali e sanitari del territorio, i rapporti con le Comunità terapeutiche e di accoglienza, i contatti con il mondo del lavoro, della cooperazione sociale e del volontariato, la formazione continua, sia essa individualmente scelta o promossa dall’Amministrazione.

In questa situazione di cronica carenza di risorse professionali, che è andata aggravandosi nel corso del 2008, sono sempre più evidenti le difficoltà organizzative e le ricadute sulla capacità lavorativa e sulla possibilità di interagire ed incidere profondamente con le altre agenzie nel territorio in cui si colloca l’agire professionale.

La Provincia di Trento, oltre al Comune capoluogo e ad altri pochi centri di consistente entità, è composta per l’80% da un alto numero di piccoli comuni, distribuiti su un territorio prevalentemente montano, molti dei quali distanti parecchi chilometri dal capoluogo e difficilmente raggiungibili a causa della natura stessa del territorio.

Nonostante ciò gli Assistenti Sociali continuano a considerare il territorio ed i Servizi lì presenti il loro riferimento, sforzandosi di garantire i propri interventi nei luoghi di residenza dei loro utenti.

La carenza del personale inoltre rende sempre più difficile il garantire l’efficienza dell’organizzazione stessa dell’Ufficio.

Si pensi alla presenza in ufficio ed al servizio di segretariato, alle scadenze degli incarichi, alla puntualità richiesta nell’invio delle relazioni alla Magistratura di Sorveglianza, all’organizzazione dei colloqui richiesti dagli utenti presso le Case Circondariali di Trento e Rovereto, necessari per assolvere al mandato di collaborazione all’osservazione della personalità ed al trattamento ed all’attività di collaborazione all’equipe.

È sempre più evidente come in determinati periodi (come ad esempio quello estivo), l’accavallarsi dell’assenza della collega assunta part – time (assente dal 15 maggio p.v.) con le assenze per ferie degli altri colleghi, renderà concretamente impossibile garantire la presenza in Ufficio degli Assistenti Sociali nella giornata di sabato, a meno di non compromettere lo svolgimento dell’attività anche in altri giorni della settimana.

Questo pensiero è già fonte di preoccupazione per il senso di responsabilità che ciascun singolo operatore avverte, prima che verso sé stesso, verso il lavoro, i suoi colleghi, l’Amministrazione di appartenenza.

Gli Assistenti Sociali dell’Uepe di Trento chiedono pertanto che chi ne ha la competenze e la responsabilità intervenga al più presto affinché:

- siano espletati concorsi e assunzioni di personale di Servizio Sociale;

- siano aperte le procedure di mobilità volontaria - a livello nazionale - così come previsto dall’accordo del 22 luglio 2008;

- consideri concretamente la riammissione in servizio degli Assistenti Sociali, già dimissionari, e che hanno chiesto di essere reintegrati;

- consideri la possibilità di assunzioni di personale a tempo determinato, o in part – time ad integrazione dei part - time già concessi.

Si resta in attesa di riscontro e si porgono distinti saluti

La RSU presso Uepe Trento