I lavoratori del UEPE di Novara dichiarano lo stato di agitazione
Le RSU dell’Uepe di Novara in considerazione del permanere delle problematiche e delle carenze evidenziate con nota del 15 dicembre 2009 e soprattutto dell’assordante silenzio degli Organi superiori di fronte alle gravi condizioni di lavoro che sono state evidenziate anche dagli Uepe di altre regioni d’Italia, proclamano lo stato di agitazione deciso nell’assemblea tenutasi in data 21 giugno 2010. Ad integrazione si specifica che i carichi di lavoro delle assistenti sociali sono gradualmente e costantemente in aumento, in una situazione generale sociale ed economica che rende sempre più difficile la formulazione di percorsi di reinserimento per l’utenza. L’unica risposta data è stato l’invio in missione, per sei mesi, c/o il nostro ufficio, di una collega di Torino disposta dal Provveditorato: tale provvedimento pur offrendo un sostegno prezioso nella distribuzione del carico di lavoro e, soprattutto, nella turnazione delle presenze presso la sede di Novara, risente della temporaneità e della provvisorietà, non consentendo alcun investimento a lungo termine: infatti la scadenza è prevista pe il mese di agosto.
Si evidenzia inoltre che dal 1° settembre il Direttore di questo Uepe andrà in trattamento di quiescenza e data la situazione oggettiva nell’ambito del distretto, dove vi è carenza di unità che possiedono i requisiti per svolgere le funzioni direttive, si può ragionevolmente prevedere che si chiederà al personale di servizio sociale in servizio di farsi carico di tali funzioni, riducendo in tal modo le già esigue forze.A quanto rilevato si aggiunge che è imminente una riduzione del perdonale dell’area amministrativa, conseguentemente al trasferimento ad altra sede dell’operatore contabile in servizio, previsto anch’esso per il prossimo mese di settembre, che si ripercuoterà necessariamente sull’efficienza operativa dell’area e dell’ufficio intero.
Pertanto l’assemblea dei lavoratori dei lavoratori ribadisce che manterrà le modalità lavorative già esposte e che sostanziano in:
1) il personale non darà la propria disponibilità alla partecipazione ad incontri progettuali e programmatori promossi dall’Amministrazione sia a livello centrale che regionale;
2) Le assistenti sociali garantiranno l’espletamento delle indagini richieste dalla magistratura sia dagli Uffici e dagli istituti, assegnate almeno tre mesi prima dalla scadenza.
3) Le assistenti sociali relativamente all’istituto penitenziario di Brissogne(AO), garantiranno elusivamente gli interventi riguardanti i detenuti definitivi per i quali la direzione dell’Istituto ha disposto l’osservazione in relazione all’istanza di misura alternativa alla detenzione e/o beneficio esterno.
4) Si provvederà a chiedere alla Direzione un inconro finalizzato alla ridefinizione dell’orario di servizio soprattutto in relazione all’orario di apertura al pubblico.
5) Saranno effettuate assemblee del personale il cui calendario sarà presto approntato e divulgato ai lavoratori.
Eventuali forme di lotta sindacale saranno valutate in itinere e lo stato di agitazione sarà revocato soltanto in presenza di risposte concrete a quanto rivendicato dai lavoratori.
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