Uffisi per l'Esecuzione penale Esterna : Progetto M.A.S.T.E.R. attività degli Esperti in Servizio Sociale e prospettive future
Alla c.a.Commissione Europea della Giustizia
Alla c.a. del Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Matteo Renzi
Alla c.a. del Ministro della
Giustizia
On. Andrea Orlando
Alla c.a. del Dirigente del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria
Dr. Giovanni Tamburino
Alla c.a. del Direttore Generale
dell’ Esecuzione Penale Esterna
Alla c.a. del Direttore della
Cassa delle Ammende
Dr. Rallo Nicolò Maurizio
Alla c.a. dei Direttori degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna
Alla c.a. del Presidente e al
Consiglio dell’ Ordine Nazionale Assistenti Sociali
Prof. A.S. Edda Samory
Alla c.a. dei Presidenti degli
Ordini degli Assistenti Sociali delle varie Regioni coinvolte
Alla c.a. dei Garanti dei Detenuti delle regioni coinvolte
Alla c.a. del Segretario
Nazionale del CONFSAL – UNSA- Coordinamento Nazionale Giustizia
Alla c.a. della Delegazione
C.G.I.L. Funzione Pubblica
Alla c.a. della Delegazione
C. S.L. Funzione Pubblica
Alla c.a. della Delegazione
V.I.L. Funzione Pubblica
Oggetto: Progetto M.A.S.T.E.R. attività degli Esperti in
Servizio Sociale e prospettive future
La
presente intende dar voce a tutti gli Esperti
Assistenti Sociali che nel 2011 a seguito di
un’opportuna e scrupolosa selezione hanno dato inizio alla loro opera professionale all’interno degli Uffici EPE delle seguenti Regioni: Basilicata,
Campania, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche,
Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Triveneto.
lo scopo è quello di portare all’attenzione della S.V. il reale impegno e l’operato che
gli Assistenti Sociali selezionati nel numero di 100 in tutta Italia per il Progetto denominato “MASTER” (progetto
n°2010/33 – approvato dalla Cassa delle Ammende nell’anno 2011, nato con la
finalità di “garantire il mantenimento
e l’accrescimento degli standard trattamentali minimi, assicurati dagli Uffici
di esecuzione penale esterna nei confronti degli ammessi alle misure
alternative alla detenzione”[1]) hanno
profuso nel corso di questi due anni negli Uffici EPE dei vari comparti
territoriali regionali.
Gli esperti a.s. hanno affiancato il personale di servizio
sociale di ruolo nei vari Uffici E.P.E.
con l’obiettivo di “ridurre lo
squilibrio nella distribuzione territoriale degli assistenti sociali tra gli
uffici, andando a sanare, seppur
parzialmente, le situazioni di più grave carenza”
Inoltre il progetto
prevede che: ”il numero di tali
operatori, che hanno funzione di sostegno e controllo nei confronti dei
condannati in misura alternativa, debba
essere incrementato soprattutto negli Uffici che, per percentuale di
scopertura degli organici, specificità territoriale o rilevanza della sede,
l’Amministrazione ritiene bisognosi di rinforzo”.
Questo a significare che, anche
se con forte ritardo, l’Amministrazione Pubblica si è resa consapevole dell’ingente carico di
lavoro degli Uffici EPE (dati rilevabili consultando le statistiche pubblicate
mensilmente sul sito della DGEPE ) e
l’evidente sottorganico che li caratterizza.
Allo stesso modo durante questi due anni di attività abbiamo rilevato quale
e quanto sia l’effettivo carico di lavoro presente presso tutti gli Uffici di
Esecuzione Penale Esterna in cui siamo impegnati, e ciò vale tanto più per
quelle realtà a maggiore indice di criminalità (organizzata e non organizzata).
In tali contesti il rischio di rafforzare la catena dell’insicurezza percepita
e la marginalità sociale è forse più elevato che altrove.
Gli interventi professionali degli esperti
a.s. si svolgono prevalentemente sul territorio: le richieste di intervento
riguardano tutte quelle area di competenza degli UEPE.
Quanto appena dichiarato è
evincibile dai dati presenti sul sito della DGEPE consultabile dagli uffici di
Esecuzione Penale attraverso intranet in merito ai casi trattati dagli Esperti
Master per il I° anno di consulenza (2011/2012). Evidenziamo alcuni tra i dati
più significativi:
N
|
DENOMINAZIONE DEGLI
INCARICHI
|
TOTALE ANNUO ESPERTI
DI TUTTA ITALIA
|
1
|
72IN
Indagini per motivi vari (di cui
in maggioranza Accertamenti di Domicilio L.199/10)
|
per un totale di 2.859 casi trattati
|
2
|
13CS Indagini per detenuti in osservazione in Istituti di
competenza in altri UEPE
|
per un totale di 1.385 casi trattati
|
3
|
13OT Osservazione in Istituto ai fini del trattamento
|
per un totale di 1.469 casi trattati
|
4
|
13OL Osservazione dalla Libertà
|
per un totale di 1.498 casi trattati
|
5
|
73 LU Lavoro di pubblica Utilità
|
per un totale di 2.429 casi trattati
|
6
|
47 TL Detenzione Domiciliare dalla Libertà
|
per un totale di 730 casi trattati
|
7
|
47 TD Detenzione domiciliare dalla detenzione
|
per un totale di 1.340 casi trattati
|
Con i presenti abbiamo
evidenziato solo 7 aree di intervento, per le quali è stato speso maggiore
carico lavorativo ma le aree totali di
intervento sono state ben 38 nel corso
dell’intero anno di lavoro.
Calcolando tutti gli interventi effettuati durante il primo anno di svolgimento
del progetto, sono stati trattati ben 14.693 casi. La media dei soggetti trattati ad
esperto è di 147 e va evidenziato che
durante il primo anno ogni esperto aveva in media 64 ore di consulenza mensili, (meno di un part-time). Nonostante
tali dati non poco rilevanti, il progetto è stato riapprovato per l’anno 2013
con una riduzione del 50% del budget creando non poche difficoltà nella gestione
dell’attività lavorativa degli stessi esperti e degli Uffici beneficiari.
I predetti interventi sono rivolti da un
lato al monitoraggio dell’andamento delle misure di esecuzione penale, ma
dall’altro sono fortemente orientati in senso trattamentale: perciò tendono
anche a costruire o recuperare reti territoriali di sostegno intorno ai nostri
utenti, quasi sempre a rischio di esclusione sociale. L’obiettivo evidentemente
è quello di costruire con loro una diversa progettualità di vita, alla quale
accedere a conclusione della pena scontata emergendo dal degrado sociale
attraverso la revisione critica delle scelte praticate. La revisione critica
della condotta antigiuridica è infatti a parere degli scriventi uno dei
pilastri della sicurezza sociale. Per realizzarlo occorre lavorare su più
fronti contemporaneamente: da un lato seguendo direttamente le persone in
esecuzione penale dall’altro affiancando in rete le loro famiglie, madri, mogli
e figli spesso coinvolti nelle conseguenze legate alla condanna.
Dall’altro occorre cercare la collaborazione
di altri operatori sociali del territorio con i quali sia possibile elaborare, insieme ai soggetti interessati, progetti
sostenibili che favoriscano un adeguato reinserimento sociale e la remissione
dalla condotta antigiuridica.
Laddove
questo progetto venga meno e gli incarichi agli Assistenti Sociali
convenzionati non vengano rinnovati ci chiediamo come, gli Uffici, già
oltremodo sovraccarichi, ed in forte ed evidente sotto organico (si vada a confrontare il numero di assistenti sociali
previsti nelle piante organiche di ciascun Ufficio EPE evincibile dal
Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia del 31/10/2004 mai
modificato, con il numero reale del personale assunto, tenendo in
considerazione anche i recenti pensionamenti) riusciranno a sopportare
questo ulteriore abbattimento di risorse umane a fronte delle numerose riforme
di ampliamento delle misure alternative.
Per questi motivi, rappresentiamo la
nostra amarezza come professionisti del sociale e come cittadini ci chiediamo
quali impegni si vogliano assumere rispetto alle enormi problematiche qui
appena accennate, considerato che ad oggi il progetto sta per concludersi e non
sembra ci sia ancora stato alcun passaggio verso un intervento di rinnovo volto
a dare continuità agli obiettivi che il progetto stesso ha realizzato, ovvero, risposte agli utenti e supporto agli Uffici.
Rinnovo che consentirebbe, come
proclamato da più parti, una maggiore
garanzia per la gestione delle misure
alternative anche in vista del loro ampliamento, come auspicato dalla Comunità
Europea, ma anche dal legislatore del Dlgs n° 146/2013 recentemente convertito
nella legge 10/2014. Senza dimenticare l’attuale disegno di Legge
sull’ampliamento delle misure alternative che di recente è stato approvazione
alla Camera e che si trova in attuale
discussione presso il Senato.
La previsione di legge che
facilita l’accesso alle misure alternative è un’evidente previsione di nuovo,
articolato e più complesso lavoro per gli Assistenti Sociali, attivi presso gli
Uffici di Esecuzione Penale Esterna.
La motivazione che ci spinge a scrivere
questo documento deriva dalla necessità di rendere nota la nostra esperienza rappresentando
la validità del lavoro svolto con dedizione ed impegno, ma anche contribuendo a delineare quanto resta e
resterà ancora da fare, auspicando che ciò consenta di sensibilizzare gli Organi decisionali perché si pronuncino direzione
di una riconferma del progetto in modo tale da non far disperdere il considerevole
impegno professionale impegnato fin qui “sul campo”.
Impegno
al quale attribuiamo un grande valore in termini di crescita professionale perseguito
da tutti i soggetti coinvolti nel progetto M.A.S.T.E.R..
Il rinnovo del progetto permetterebbe agli Uffici E.P.E.,nei quali abbiamo investito professionalità, entusiasmo,
energia, di essere materialmente sostenuti rispetto all’indefinito carico di
lavoro e di poter garantire un
contributo a fronte dell’elevato numero di modifiche e di innovazioni
legislative che porteranno agli Uffici E.P.E. all’aumento dei condannati da seguire sul territorio Italiano.
Inoltre, la formazione che
durante il corso di questi due anni di collaborazione, noi Esperte in Servizio
Sociale, abbiamo acquisito nello specifico settore dell’ Esecuzione Penale auspichiamo non venga cestinata come tristemente avviene
spesso nella nostra ben amata terra per ricominciare con nuovo personale da cui
ripartire da zero.
Sperando che non si abbia un’inversione di rotta riportando
gli Uffici nella situazione di partenza, definita dalla stessa Amministrazione
Penitenziaria, “di grave carenza” ci
auguriamo di trovare sostegno e di poter contare nel Vs appoggio per
l’accoglienza delle considerazioni esposte., evidenziando, infine, che la prossima
scadenza contrattuale è prevista per il 30 giugno 2014.
Cordiali Saluti
Lì 06/05/2014
CAMPANIA, T0SCANA, PIEMONTE, BASILICATA,
EMILIA ROMAGNA, LAZIO, LIGURIA, LOMBARDIA, MARCHE, PUGLIA, SARDEGNA, UMBRIA, TRIVENETO
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