RSU UEPE NOVARA Scrive al Ministro della Giustizia e ai Vertici del Dap sulla Drammatica situazione UEPE Novara
AL
MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
alla c.a
Onorevole Andrea Orlando
AL DAP
DIREZIONE GENERALE
alla c.a
Capo Dipartimento Dott.Pagano
AL DAP -
DGEPE
alla c.a
Dott. Petralla
Dott.ssa
Crobu
AL DAP _
UFFICIO PERSONALE
alla c.a
Dott. Turrini Vita
AL PROVVEDITORATO
alla c.a
Dott.Sbriglia
Don.ssa
Magnino
Dott.ssa
Lombardi Vallauri
ALLA
DIREZIONE UEPE
alla c.a
Dott. ssa Gemelli - santina. gemelli@giu strzialt;
AGLI
U.E.P.E.
alla c.a
RSU
ALLE
OO.SS.
CGIL - FP
galasso@cgiltorino.it; annadonatagreco(@gmail.com; p.scappatura@csil.it
CISL *
FPS cislfp.penitenziario@alice.it; antonio.napoli@tiscali.it;
asostino.
giuliano@ giustizia.it
UIL-PA
polpenuilJiemonte@,libero.it;
CONFSAL -
LINSA info@sagunsa.it;
F.L.P. leonardo.giocoli@giustizia.it; flptorino@flp.it;flp@flp.it
SLTNAS sunas.nazionalel@,gmail.com;
sunasapsministeri@gmail.com;
sunas.piemonte 1 @gmai1. com
USB penitenziari@usb.it;novara@,usb.it;
ALL'ORDINE
NAZIONALE AA.SS info@,cnoas.it
ALL'ORDINE
REGIONALE AA.SS
Oggetto: Drammatica situazione UEPE
Novara
Con la presente si
vuole nuovamente portare all’ attenzione dei competenti Uffici la drammatica
situazione in cui si trovano a lavorare gli operatori dell'UEPE di Novara,
situazione che sempre di più si sta aggravando e che si ripercuote sulla qualità
del lavoro e sulle condizioni psico-fisiche degli operatori stessi.
L'incremento
esponenziale del carico di lavoro, la sempre maggior problematicità dei casi
trattati, la mancanza di risorse utili alla costruzione di progetti di inserimento
minimamente significativi, rendono il lavoro quotidiano degli assistenti
sociali, sempre più complesso.
Crediamo, per altro,
che tale situazione sia comune alla quasi totalità degli Uepe che, se da un
lato hanno sempre più affermato i propri strumenti professionali diventando un
riferimento indispensabile per il territorio e per la Magistratura, dall'altro
stanno via via rischiando di perdere quel prezioso bagaglio di competenze e di
operatività, soffocati da ritmi di lavoro impossibili.
La situazione
dell'Uepe di Novara non è isolata, ha certo è emblematica e crediamo pertanto
di avere il dovere, oltre che il diritto, come lavoratori, come operatori
sociali, come assistenti sociali della giuustizia. di continuare a denunciare apertamente
lo stato delle cose.
Ad oggi, all'UEPE di
Novara, a fronte di un organico previsto di n. 24 assistenti sociali, sono
assegnate n. 9 unità. Di queste ben 4 sono, da anni, distaccate presso altri
UEPE e,
pertanto, le
effettive unità sulle quali si può fare conto sono 5, alle quali vanno aggiunte
2 assistenti sociali distaccate a Novara da altri Uffici - una da Torino e
I'altra da Milano, la prima delle quali ha recentemente presentato istanza di
revoca del distacco a far data dal 1 settembre 2014 e, pertanto, da quella data
non sarà più in forza all'Ufficio.
In conclusione
nell'Uepe di Novara, almeno fino al prossimo 31 agosto, il carico di lavoro
viene distribuito tra
7 assistenti sociali delle quali (da non dimenticare) 4 sono in parttime,
3 usufruiscono dei
permessi ex L 104192 ed una svolge incarico di capo-area di servizio
Sociale. Gli
assistenti sociali presenti hanno un'esperienza professionale, in media, di
trent'anni.
L'età minima è di 49
anni, la massima di 59; il carico familiare è spesso pesante (genitori anziani
da accudire, per esempio) e le condizioni di salute non sempre ottimali.
Il fenomeno
dell'assenteismo è del tutto assente e solo con lo strumento del part-time o
dei permessi ex L 104192 le assistenti sociali , tutte di genere femminile,
riescono a bilanciare gli impegni lavorativi e familiari.
Il carico di lavoro
procapite si aggira sui 90 / ll0 fascicoli.
Facendo le giuste
proporzioni tra tempo lavoro e carico di lavoro, questo Ufficio è costantemente
sotto i tempi già ritenuti insufficienti dalla Direttore Generale nella
relazione del 28 febbraio 2014 (28 minuti a settimana per persona in carico ).
Questo UEPE, con l’attuale carico di lavoro, riesce a garantire non più di 18
minuti a settimana per persona -
comprensivi dei tempi
di spostamento per sopralluoghi, visite domiciliari e accertamenti di domicilio
(si ricorda che il territorio di competenza si estende sulle province di
Novara, del Verbano Cusio Ossola e della Regione Valle d'Aosta).
Gli adempimenti
legati alla gestione di quei fascicoli (il cosiddetto "movimento di
carte"), non è mai stato quantificato, ma sempre di piir impegna gli
assistenti sociali in incombenze che rischiano di diventare prevalenti rispetto
agli interventi professionali.
Si ricorda, inoltre,
che I'UEPE di Novara ha (coraggiosamente) aperto, nel 2004 e nel 2009, le due
sedi di servÌzio nei territori più distanti (Aosta, prima e Verbania
successivamente).
L'intento, sostenuto
dagli allora vertici del PRAP e del DAP, era duplice, da un lato quello di rendere
sempre più concreto il rapporto col territorio al fine di sviluppare sinergie
con i diversi Enti e condividere anche fattivamente l'esecuzione penale con il
territorio di vita delle persone, dall'altro rendere un servizio di vicinanza
proprio alla persone in esecuzione penale, rendendo più fruibile ed a costi
minori la risorsa professionale dell'UEPE.
In questo momento di
estremo depauperamento di risorse professionali di questo UEPE le sole 7 assistenti sociali
presenti - ricordiamo che in pianta organica sono previsti n. 24 Ass. Soc e
questo Ufficio, da anni, ha n. 4 Ass.Soc dislocati in altre sedi - non riescono
più a garantire gli interventi richiesti e le scadenze della Magistratura.
La boccata d,ossigeno
rappresentata dall'immissione delle assistente sociali con contratto di
collaborazione (progetto Master), si è rivelata una vera e propria meteora : a partire
dal mese luglio 2013 e fino alla fine di giugno 2014, l'Ufficio di Novara si è potuto
avvalere della collaborazione (con un contratto di ben 20 ore alla settimana)
di un’assistente sociale che è stata incaricata di affiancare l'unica collega
operante nel territorio della Val d'Aosta.
A giugno il progetto
si è concluso, l'incarico di quell'ass. sociale non è stato più rinnovato e
necessariamente, uno degli operatori che oggi si occupa del territorio di Novara
(già con un notevole sovraccarico di lavoro)
dovrà sostituirla in Aosta, riducendo ulteriormente le risorse in un territorio
già cosi problematico.
Noi operatori, in
queste condizioni, andiamo avanti giorno per giorno, rincorrendo faticosamente
le urgenze senza trovare tempo e spazio,
anche mentale, per ragionare sulle situazioni, sulle metodologie di intervento
o per progettare: in parole semplici, si lavora male. L’unica forza che abbiamo
è quella dell'esperienza, ma è ben poca cosa se non supportata da un modello organizzativo
efficace e solido e da adeguate risorse.
·
Non
possiamo accettare di caricarci, a livetlo personale, di responsabilità
che sono dell' organizzazione
·
non
possiamo accettare di veder "soccombere" colleghi perchè più "fragili"
di altri o semplicemente perchè pressati da carichi personali o familiari più pesanti;
·
non
possiamo accettare di doverci misurare con errori o inefficienze di cui non
siamo responsabili;
e, ancora di più:
·
non
posiamo accettare che tali inefficienze si ripercuotano direttamente.
sugli utenti e sulla
collettività in genere'
Siamo perfettamente
consapevoli del difficile momento economico che sta attraversando il
Paese ed abbiamo
ormai ben compreso come i settori come quello dove lavoriamo non siano ritenuti,
specie in momenti di crisi, settori in cui è importante investire davvero!!!!!!
Crediamo però che sia
miope non guardare al futuro e pensare di costruire una seria politica penale, della
quale da anni si parla e che finalmente si sta iniziando a sperimentare
(inutile negarlo, su sollecitazione, non più ignorabile, da parte dell'Europa),
senza dare respiro ad un settore il cui ruolo sta sempre più connotandosi in
termini prevalenti. Purtroppo è necessario però constatare che, alle innovazioni
dettate dalle recenti normative (l'ultima è la legge 67 del 28 aprile 2014 che
introduce la "messa alla prova "), non corrispondono concreti segnali
volti a potenziare e a valorizzare il sistema dell'esecuzione penale esterna,
contesto istituzionale cui è affidato il compito di applicazione delle norme in
questione.
L'Uepe di Novara, come
gli altri Uepe, si è sin da subito attivato per costruire delle prassi operative
efficaci, necessarie a "dare gambe" ai principi di quella normativa,
scontrandosi con le problematiche gestionali, organizzative ed operative ben
note, che rischiano di compromettere la piena attuazione della norma, paralizzando
I'intero sistema dell'esecuzione penale esterna.
Negli incontri
effettuati presso i Tribunali locali si è rilevato un forte interesse da parte dei
Magistrati ad avviare una collaborazione
efficace e si è percepito come l'Uepe sia valutato interlocutore serio e
credibile anche dalla Magistratura ordinaria e non solo da quella di Sorveglianza.
E' però fondato il
timore che se continuerà il silenzio, da parte dell'amministrazione
penitenziaria di fronte alle innumerevoli richieste volte a potenziare le
risorse professionali e strumentali di questo Uepe, così come degli altri, non
si potrà, di qui a breve, che prendere atto del fallimento della
potitica-penale che, introducendo anche per gli adulti il sistema della
"messa alla prova, indirizza i propri obbiettivi, finalmente e
concretamente, sull'utilizzo del carcere come "extrema ratio".
·
E'
vero, quindi, che rispetto all'Area Penale Esterna vi è un progetto di
progressivo
depotenziamento delle
professionalità sociali in favore di un maggior investimento nella
professionalità " di polizia" ?
·
E'
vero, quindi, che il grande bagaglio professionale degli operatori sociali del settore Penitenziario e degli assistenti sociali in particolare, nel costruire
percorsi di
reinserimento per i soggetti condannati, non è valutato come
punto di forza dall’amministrazione, interessata invece a privilegiare le
istanze di sicurezza di cui si fa promotrice la Polizia Penitenziaria?
·
E'
vero, quindi, che, ancora una volta, il volto diverso delle politiche penali è
destinato a rimanere
solo una dichiarazione rti principio che nasconde l'assoluta mancanza di volontà
al cambiamento?
Se così non fosse, è
urgente che le richieste di integrazione degli organici che consentirebbero ull’Ufficio
di affrontare gli incarichi attuali e i futuri, abbiano risposte urgenti e
chiare ed, in particolare, le RSU scriventi, non .vedono come sia possibile
operare nell'Uepe di Novara, con standard qualitativi minimamente decenti:
·
Senza
l’immissione di almeno due unità di servizio sociale a tempo pieno, che
colmino, in parte, il
vuoto lasciato dai distacchi accordati negli anni passati;
·
Senza
una seria ridefinizione del territorio di competenza che affronti l’annosa
questione della Valle
d’Aosta con l’attribuzione di quel territorio di Torino ( ipotesi più volte
valutata e sostenuta anche dai responsabili del PRAP e dal precedente
provveditore
con i quali ci si era
confrontati, proprio perché più logica collocazione in relazione alla distanza
ed ai mezzi di collegamento) o in subordine, oggi gravate da problematiche di
varia natura che rendono difficoltoso il pieno utilizzo delle risorse umane
presenti e senza I'adeguamento delle piante organiche per quanto riguarda le
varie figure professionali (ci riferiamo in particolare all’area amministrativa
nella quale si chiede di avere personale formato per la rielaborazione dei
cartellini e per I'inserimento SDI, oltre che il personale di ragioneria, già assegnato
a questo UEPE ma non più sostituito dopo il suo trasferimento )
·
senza
un serio intervento che risolva le questioni relative ai
mezzi e strumenti in
dotazione, a partire dalle auto di servizio (la sede di servizio di Verbania sta usando un'auto a noleggio il cui contratto scade il prossimo 24 luglio e poi cosa succederà?).
·
senza
una reale riorganizzazione complessiva
delle segreterie, oggi gravate dalle
problematiche di
varia natura che rendono difficoltoso il pieno utilizzo delle risorse umane
presenti e senza I'adeguamento delle
piante organiche per quanto riguarda le varie figure professionali (ci
riferiamo in particolare all’area amministrativa nella quale si chiede di avere
personale formato per la rielaborazione dei cartellini e per I'inserimento SDI,
oltre che il personale di ragioneria, già assegnato a questo UEPE ma non più
sostituito dopo il suo trasferimento )
·
senza
un serio intervento che risolva le questioni relative ai mezzi e strumenti
in dotazione, a
partire dalle auto di servizio (la sede di servizio di Verbania sta usando un'auto
a noleggio il cui contratto scade il prossimo 24 luglio e poi cosa succederà?)
L’R.S.U. dell'UEPE di Novara chiedono quindi agli organi competenti di farsi carico
in termini chiari delle problematiche rappresentate e chiedono altresì un incontro
urgente con il signor Provveditore.
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