Associazione "Socialismo Diritti Riforme" : Sardegna- potenziare Uepe, per favorire misure alternative al carcere
Ristretti Orizzonti, 5 agosto 2014
"In Sardegna e in particolare a Cagliari è indispensabile potenziare il personale degli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna altrimenti c'è il rischio che le misure alternative al carcere restino solo un'illusione con gravi ripercussioni sanzionatorie europee e aggravi di spesa per lo Stato". Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione "Socialismo Diritti Riforme", sottolineando che "la legge 67 del 2014 ha introdotto nel codice penale e in quello di procedura penale l'istituto della messa alla prova attivando un'importante riforma per ridurre il sovraffollamento. Si tratta dell'impiego delle misure alternative che garantiscono tassi di recidiva ridotti rispetto alla reclusione".
"Ciò nonostante l'Ufficio Uepe di Cagliari - osserva Caligaris - che comprende 157 Comuni per un numero di abitanti di oltre 852 mila persone, non è nelle condizioni di far fronte alle esigenze. È carente il personale del servizio sociale, con particolare riferimento agli psicologi e agli educatori, e quello contabile. Fanno riferimento all'Uepe del capoluogo gli Istituti Penitenziari di Buoncammino, Iglesias, Is Arenas, Isili e Lanusei. Inoltre con la sede di servizio di Oristano (compresi Massama e Macomer) copre il 70% dell'intero territorio dell'isola".
"Appare paradossale - evidenzia ancora la presidente di Sdr - che non solo non disponga dell'autonomia contabile, dovendo pertanto dipendere anche per le spese ordinarie dalla Casa Circondariale di Cagliari, ma possa contare solo su dotazioni informatiche obsolete e non abbia ancora attivato un sito internet. Ha necessità inoltre di spazi adeguati e di un sufficiente numero delle indispensabili auto di servizio".
"Non è pensabile - sottolinea ancora Caligaris - che una struttura così importante e complessa, la cui funzionalità garantirebbe il sistema di probation giudiziaria dando una reale svolta al problema del sovraffollamento, possa permanere in una condizione di costante emergenza. Non è sufficiente neppure contare sulle indiscusse qualità organizzative del dirigente che, oltre a un protocollo d'intesa con il Tribunale di Sorveglianza, ha attivato convenzioni con amministrazioni, enti e associazioni di volontariato. Per mettere le ali a una riforma molto innovativa nel sistema sanzionatorio penale è determinante creare i presupposti anche informativi. La sensazione è che si corra il concreto rischio di rendere sterile l'impegno nella predisposizione e attuazione di programmi di messa alla prova e di percorsi di recupero e sicurezza sociale con trattamenti personalizzati".
"Non è con la costruzione di nuove carceri dunque che si riduce il sovraffollamento ma con il potenziamento dei servizi dell'Uepe e dell'Ufficio di Sorveglianza di Cagliari. La strada chiaramente indicata dalla riforma valorizza il ruolo della esecuzione penale esterna e può incidere positivamente sulla società attivando iniziative di pubblica utilità che coinvolgono gli Enti Pubblici e Privati affinché il dettato della Costituzione possa davvero - conclude Caligaris - essere pienamente rispettato".
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