L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 15 luglio 2014

Uepe Padova : assistenti sociali in stato di agitazione

  

il mattino di Padova- 13.7.2014

Svuotacarceri Scatta la rivolta


Il decreto svuotacarceri mette in crisi tutto l’apparato amministrativo che si occupa delle misure alternative alla detenzione. Il motivo? Non ci sono assistenti sociali a sufficienza per seguire i...

Il decreto svuotacarceri mette in crisi tutto l’apparato amministrativo che si occupa delle misure alternative alla detenzione. Il motivo? Non ci sono assistenti sociali a sufficienza per seguire i detenuti che potrebbero scontare una forma diversa di sanzione rispetto al carcere, come la messa in prova che prevede misure alternative e l’estinzione del reato se l’esito del procedimento è positivo. La conseguenza? Ha dichiarato lo stato di agitazione il personale dell’Ufficio esecuzione penale esterna (Ufficio Uepe) di Padova e di Rovigo, formato da 8 funzionari di servizio sociale (di cui 2 capo-area e un dirigente in missione) chiamati a occuparsi di mille detenuti distribuiti fra le strutture penitenziarie delle due province. Il personale è ridotto all’osso dopo continui tagli e pensionamenti mai sostituiti con forze nuove. Eppure il carico di lavoro si è moltiplicato con la legge numero 67 del 28 aprile che contiene “Disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena” (nota, appunto, come decreto svuotacarceri). «È un provvedimento che va nella giusta direzione di cambiare le politiche in materia penale e penitenziaria grazie all’introduzione della “sospensione del procedimento con messa alla prova per gli adulti”, che comporta l'affidamento dell'imputato al servizio sociale» avverte la Cgil Funzione pubblica in una nota. Tuttavia «la stessa disposizione della messa alla prova sostiene che si tratta di una novità che potrà incidere sull'attività operativa degli Uepe incaricati di predisporre i procedimenti di indagine e i programmi di trattamento dei soggetti messi alla prova». E allora «questa scelta di politica penitenziaria doveva accompagnarsi a un aumento di personale. È avvenuto esattamente il contrario, è cioè continuata la politica dei tagli delle risorse e delle riduzioni di personale. La situazione è intollerabile» avverte Roberta Pistorello della segreteria della Funzione Pubblica della Cgil di Padova, «Per questo la Cgil Funzione Pubblica ha dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale dell'Uepe accogliendo le richieste dei lavoratori e le loro preoccupazioni. Abbiamo inviato anche una lettera al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e alle altre istituzioni coinvolte, dove spieghiamo il rischio che si corre se la situazione non cambierà in tempi rapidi». Il rischio è il collasso operativo degli uffici Uepe. (cri.gen