L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

martedì 18 settembre 2007

SPAZIO: LIBERI PENSIERI

Se qualcuno aveva dei dubbi, sull'opportunità di non inserire dei nuclei di polizia penitenziaria negli uepe con compiti di controllo sulle misure alternative e sul rischio che in tal modo tali servizi si trasformassero in altro, magari proprio in quei "commissariati"annunciati dal Ministro Mastella, comunicati come quelli dell' Anfu (pubblicato sul Blog il 12. 9.07) e del Coord. Nazionale Penitenziari della UIL, sotto evidenziato, sono in grado di far ricredere sia i "sordi" che i "ciechi". I fatti, le stesse motivazioni di fondo di una buona parte delle OO.SS della polizia penitenziaria, stanno dimostrando che le preoccupazioni di chi si sta opponendo allo schema di decreto ministeriale, ritenendo che tale progetto metterà in crisi, se così approvato, l'intero sistema dei servizi sociali della giustizia- settore adulti, è più che fondato. Così come è fondata la tesi di chi sostiene che è quasi impossibile governare all'interno degli uepe, organizzazioni complesse e già oggi- in tutte le realtà- con grandi difficoltà, due settori quali quello della "sicurezza" e del "servizio sociale ":

P.P. negli UEPE: la storia infinita….
Nel pomeriggio odierno, presso il DAP, è ripreso il confronto sul Decreto Interministeriale istitutivo dei Nuclei di Verifica.
La delegazione UIL, attraverso il Segretario Generale, in premessa ha espresso forti critiche alla nuova bozza presentata dall’ Amministrazione : “ …. è un progetto che sminuisce i compiti della polizia penitenziaria e lascia inalterate le sovrapposizioni di funzioni e competenze laddove , invece, bisogna dirimere i dubbi e fornire certezze..”.
Sarno ha fatto rilevare come “ la semplice previsione di affidare alla polizia penitenziaria solo il controllo delle persone in detenzione domiciliare non risponde alle attese del Corpo ed è in controtendenza con gli orientamenti politici del Ministro….” ribadendo la posizione della UIL “abbiamo la necessità di esaltare le competenze e le specificità delle varie aree, salvaguardarne le professionalità …….ma questa proposta non lascia nemmeno le briciole…”.
Nel merito dell’articolato la UIL ha sottolineato come non siano specificati ruoli e competenze del Coordinatore del Nucleo “…. perché resta fermo che il personale di polizia lo gestisce il Coordinatore….”.
Parimenti la UIL ha chiesto che ai previsti interpelli, oltre al personale degli istituti, possa accedere anche il personale già in servizio presso gli UEPE “ .. che ha acquisito specifica esperienza da non disperdere e non può essere utilizzato solo a convenienza ..”.
Sul tema della formazione il Segretario Generale è stato caustico ed ironico : “…. se questa è la proposta, ovvero di controllare la presenza in casa del detenuto in detenzione domiciliare, l’unica formazione utile è quella di insegnare al personale come si bussa ai portoni… noi invece vorremmo una formazione diversa per un progetto diverso. Noi crediamo che affidare più ampi controlli alla polizia penitenziaria vada incontro alla richiesta di certezza della pena invocata dalla società. E la certezza della pena la si può garantire anche con un maggior ricorso alle misure alternative posto che si organizzino i dovuti controlli e ciò valorizzerebbe , ancor più, il ruolo degli operatori addetti al trattamento… “.
Sulla selezione : “ Accedere ai Nuclei di Verifica sembra più difficile di un concorso alla Bocconi : scrutinio,selezioni, corsi, esami, commissioni e tutto ciò solo per verificare la presenza in casa dei detenuti… Non credete di aver esagerato?“
Dopo un intervento a sollecito del Presidente Ferrara la UIL ha chiarito che : “ Noi non intendiamo tirare il freno a mano; viceversa chiediamo che il piede di piuma si trasformi, sull’acceleratore, in piede di piombo. Noi vogliamo chiudere perché riteniamo che questi argomenti siano funzionali a rivendicazioni da portare al Patto per la Sicurezza. Ma dobbiamo costruire un progetto a più ampio respiro, dobbiamo porci altri obiettivi. Non è così che valorizziamo il Corpo della polizia penitenziaria…”.
Chiudendo l’intervento Sarno ha puntualizzato: “ Capisco la vostra esigenza di istituire un Nucleo in ogni regione ma se vogliamo porci all’attenzione, anche in termini pubblicitari, dobbiamo pensare a Nuclei multipli in quelle regioni dove la presenza della criminalità organizzata è più pressante. Ciò ci consentirà, davvero, di chiedere al Governo adeguati interventi per gli organici. Ovviamente il Decreto va ripulito da tutte quelle parti che, di fatto, pongono la polizia penitenziaria in posizione subordinata a soggetti terzi che, invece, alcun titolo hanno a gestire gli uomini e le donne del Corpo “. Il Pres. Ferrara ha chiuso la riunione aggiornando il prosieguo del confronto ad altra data