L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

venerdì 14 settembre 2007

ASSISTENTI SOCIALI UEPE VERONA

NUOVO SCHEMA DI DECRETO MINISTERIALE
Abbiamo letto con molta attenzione lo schema del nuovo decreto riguardante l’inserimento della Polizia Penitenziaria negli Uffici Esecuzione Penale esterna per il controllo delle misure alternative.
In questi mesi sono state fatte osservazioni di ogni tipo sull’opportunità o meno di avviare tale sperimentazione tanto che ormai pare veramente difficile aggiungere dell’altro.
Ci sembra che un elemento si sia perso di vista ed è,a nostro avviso, l’aspetto più debole dell’esecuzione penale.Gli studi fatti sulle percentuali di recidiva hanno messo in evidenza come l’indice più alto di insuccessi sia rilevabile proprio tra le persone che non hanno usufruito di alcuna misura alternativa e che quindi hanno espiato per intero la loro pena in situazione detentiva. Viene da sé che se un intervento è necessario riguarda appunto la parte di esecuzione delle pene che esprime una criticità, non il settore dell’esecuzione penale esterna che invece ha dimostrato, questa volta scientificamente, di produrre buoni risultati.
In tutti questi mesi si è concentrata l’attenzione solo sull’esecuzione penale esterna.
Chi si è ricordato del numero ormai preoccupante di persone detenute ad un anno di distanza dall’applicazione dell’indulto?
Chi si è preoccupato di pensare ad un intervento in grado di supportare il personale di Polizia Penitenziaria che tutti i giorni deve affrontare situazioni sempre più complesse?
Chi si è attivato per adeguare il numero di educatori in rapporto al numero di detenuti?
Si è invece preferito mettere mano ad un settore (quello dell’esecuzione penale esterna) che ha sì bisogno di interventi relativi, caso mai, all’aumento di assistenti sociali ed esperti per aumentare il livello di professionalità all’interno degli UEPE.
La sperimentazione che si vuole realizzare viene svenduta come la risposta alla richiesta di maggiore sicurezza fatta dai cittadini, ben consapevoli del fatto che non sono certo le persone in esecuzione penale esterna i protagonisti degli episodi di micro e macro criminalità che generano
Nel momento in cui si sta definendo l’avvio della sperimentazione ci permettiamo di porre all’attenzione alcuni aspetti:
nel caso la sperimentazione si realizzi chiediamo che il nucleo di polizia penitenziaria venga logisticamente collocato al di fuori degli UEPE l’avvio della sperimentazione rappresenta comunque un momento importante e delicato. Proprio in considerazione di questi elementi proponiamo che avvenga negli UEPE di maggiore rilevanza è fondamentale prevedere criteri chiari e definiti circa la valutazione che deve necessariamente essere fatta alla conclusione del periodo indicato per la sperimentazione stessa.
Ci resta comunque l’amarezza rispetto ad un’Amministrazione che non ha saputo rivolgere una sola parola di apprezzamento nei confronti del lavoro svolto dagli operatori che per trenta anni hanno gestito senza adeguate risorse l’esecuzione penale esterna contando sostanzialmente sulla professionalità, sul senso del dovere e sul buon senso individuale.
Giovanna Marani Letizia Verrengia
Elisabetta Maria De Angelis Bevilacqua Rafaella
Francesca Mulè Grazia Sardella
Patrizia Mulas Sofia Fontana
Verona 14.9.2007