L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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mercoledì 19 settembre 2007

UGL POLIZIA PENITENZIARIA


CONTROLLO ESECUZIONE PENALE ESTERNA ANCORA "TENTENNAMENTI"
Si è tenuta presso il DAP alla presenza di tutte le sigle sindacali del Comparto Sicurezza e Ministeri, l’ennesima riunione per discutere dei nuovi compiti da assegnare alla Polizia Penitenziaria nel controllo dei condannati che usufruiscono di misure alternative alla detenzione.
Il Capo del Dipartimento diligentemente ha illustrato la nuova bozza di decreto interministeriale che ha in parte recepito alcuni suggerimenti presentati dalle OO.SS. nel corso dei precedenti incontri, in base ai quali si presupponeva un atteggiamento positivo da parte delle sigle sindacali con eccezione di coloro che rappresentano gli assistenti sociali ed educatori che sembravano essere rimasti gli unici, senza motivi condivisibili, a contrastare nettamente il decreto in questione.
Inspiegabilmente si è creata una spaccatura tra le diverse componenti sindacali anche sulla natura dei compiti che dovranno essere svolti dal personale da assegnare a tale nuovo servizio, così l’USPP si è trovata insieme a non molte altre sigle a dare il proprio assenso ad un progetto che, ad avviso della scrivente federazione svilupparsi nel corso del tempo per consentire di migliorare l’assetto progettuale di cui trattasi.
Le critiche al progetto sembrano essere piuttosto inconsistenti perché da un lato si parla di una assenza di qualificazione del personale di Polizia Penitenziaria, dall’altro si sostiene che i compiti che gli vengono attribuiti nell’attività risocializzante del reo sono troppo rimarcati (qualcuno ha evidenziato che non si tratta di educatori).
Ad avviso della nostra federazione, invece, non solo rientra appieno nei compiti del personale di Polizia Penitenziaria la partecipazione all’attività di recupero del reo, ma questa prerogativa deve essere alimentata in un ottica di impiego più speculare a quello che prevede la normativa, nell’intento di migliorare i risultati sul recupero dei soggetti in espiazione di una pena, soprattutto se beneficiari di misure alternative alla detenzione.
Pertanto, valutandosi come demagogiche alcune prese di posizione assunte da altre sigle sindacali, si è ribadito l’assenso all’avvio del progetto di sperimentazione.
L’Amministrazione penitenziaria, nella persona del Presidente Ferrara, prendendo atto di quanto rappresentato si è riservato di valutare altre modifiche al decreto interministeriale insistendo sulla tesi avanzata anche dalla nostra federazione sulla opportunità di procedere per gradi arrivando a modificare il testo base all’esito della sperimentazione.
Si attendono ora le decisioni dell’Amministrazione sul varo definitivo del provvedimento.
Il Segretario Nazionale
Giuseppe Moretti