L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 18 settembre 2007

COMUNICATO FP CGIL


- Incontro al DAP su sperimentazione Pol. Pen. negli UEPE -
Ieri, 17 settembre 2007, è ripreso il confronto con l’Amministrazione sulla bozza di decreto interministeriale (Giustizia e Interni) che prevede la sperimentazione - presso alcuni UEPE - dell’inserimento della Polizia Penitenziaria con l’istituzione dei Nuclei di verifica e controllo.
La Fp Cgil, pur riconoscendo all’Amministrazione di aver manifestato una adeguata capacità di ascolto rispetto alle numerose istanze sindacali pervenute nel merito durante gli incontri che si sono svolti, ha evidenziato il permanere delle perplessità che già erano state ampiamente rappresentate.
In particolare, ci riferiamo: alla richiesta di una adeguata valutazione circa la natura del controllo prevista sulla misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale, rispetto alla quale da più parti sono state avanzate forti perplessità, al carattere scientifico entro cui si connota la sperimentazione e alla attenta valutazione dell’impatto organizzativo che la stessa comporta.
E’ su tali questioni che la Fp Cgil, alla luce della nuova stesura del decreto in questione, ha focalizzato le sue osservazioni.
Seppure apprezzabile, infatti, l’individuazione di compiti di controllo più chiari e di garanzia per la stessa Polizia Penitenziaria - ci riferiamo all’assolvimento da parte della P.P. del controllo sulla detenzione domiciliare e sulla semilibertà - non abbiamo condiviso, ravvisando anche una certa ambiguità nel merito e nella forma, la scelta di affidare al Magistrato di sorveglianza se rimettere o meno alla Polizia Penitenziaria il controllo dell’affidamento in prova, ritenendo tale intento inopportuno in quanto connotato di una discrezionalità che potrebbe avere risvolti molto discutibili per gli aspetti discriminanti, in termini di sicurezza e controllo, che ne potrebbero conseguire.
Rispetto al carattere scientifico della sperimentazione, la Fp Cgil ha espresso ancora forti perplessità, in quanto risultano ancora incerti i criteri e gli indicatori necessari per la valutazione finale della sperimentazione. Abbiamo ribadito, quindi, l’opportunità di prevedere che la valutazione dei risultati, in virtù del carattere scientifico della questione, e a garanzia della imparzialità, fosse affidata ad un ente terzo rispetto al DAP.
Infine, questa O.S. ha ribadito le osservazioni già avanzate riguardo l’impatto negativo che tale sperimentazione - così come viene delineata nell’ipotesi prospettata - rischia di determinare sia dal punto di vista funzionale - ci riferiamo alla collocazione logistica e funzionale dei nuclei presso gli UEPE -, e sia riguardo le risorse, umane, economiche e strutturali che risultano allo stato assolutamente esigue.
Rispetto al primo punto, considerato che la sperimentazione del controllo partecipata prevede di concentrarsi sulla semilibertà e sulla detenzione domiciliare, misure che meno caratterizzano l’attività istituzionale degli UEPE, abbiamo rappresentato l’opportunità di collocare i nuclei in questione in altre strutture (ad esempio i PRAP o i Nuclei di Traduzione e Piantonamento) a garanzia dell’autonomia professionale della Polizia penitenziaria e degli Assistenti sociali.
Riguardo il secondo punto, la Fp Cgil ha contestato l’assenza di una reale ed obiettiva stima delle risorse necessarie all’avvio della sperimentazione e ha ribadito che allo stato enormi sono le difficoltà che si riscontrano in termini soprattutto di carenza organico su tutto il territorio nazionale, difficoltà che inficerebbero, mettendone in discussione la credibilità, l’iniziativa concepita.
L’Amministrazione, alla luce delle osservazioni esposte, anche da alcune altre OO.SS., ha ritenuto opportuno rinviare l’incontro per assumere ulteriori elementi, necessari affinché la sperimentazione sia avviata nel miglior modo possibile e assuma credibilità e condivisione.
Alcune riflessioni sulla questione, a questo punto, ci sembra necessario proporle e condividerle con i lavoratori: la fase iniziale della discussione e del confronto riguardo il tema in questione è stata caratterizzata da una forte chiusura dell’Amministrazione, orientata a chiudere nel più breve tempo il confronto e senza fornire alle OO.SS. alcuna delle garanzie richieste nei precedenti incontri.
Una chiusura allarmante non solo per i lavoratori e gli addetti e/o esperti del settore ma anche per la Fp Cgil che, senza falsa modestia, ha saputo ascoltare le istanze dei lavoratori facendosene carico e che con coerenza e determinatezza ha rappresentato nel corso degli incontri.
Il cammino non è ancora terminato, è vero, ma se ad oggi, dopo circa sei mesi, ci troviamo ancora e giustamente a discuterne, possiamo senz’altro affermare che il ruolo di una O.S. risulta rafforzato e determinante quando sussiste il sostegno dei lavoratori e quando il sostegno orienta la discussione verso un percorso condiviso, caratterizzato dalla peculiarità dei suoi contenuti e non dalla facile demagogia.
La Fp Cgil sul tema ha deciso fin dall’inizio di esserci, e continuerà con i lavoratori il percorso intrapreso.

Lina Lamonica (Coord.Naz FPCGIL-settore Penitenzziario)-Francesco Quinti (Coord.Naz.FP CGIL -Polizia Penitenziaria)