FP CGIL
Roma, 15 novembre 2007
Prot.282/07
Al Capo del DAP
Pres. E. Ferrara
Ai Vice Capo del DAP
Dr. E. di Somma
Dr. A. D’Alterio
Al Direttore Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna
Dr. R. Turrini Vita
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. M. De Pascalis
Convegno "Una politica della pena: quale progetto per l'esecuzione penale esterna?" 15-16 nov. 2007- Dipartimento Amministrazione Penitenziaria
Eg. Presidente
“Un’altra occasione persa”! Questo è il commento, riteniamo puntuale e legittimo, con cui gli assistenti sociali penitenziari hanno accolto la notizia del Convegno “Una nuova politica della pena: quale progetto per l’esecuzione penale esterna” che codesta Amministrazione terrà nei giorni 15 e 16 novembre presso l’Istituto Superiore di Studi penitenziari.
Una considerazione alla quale la Fp Cgil aderisce pienamente rappresentandone di seguito le motivazioni.
Riteniamo l’iniziativa in questione sicuramente apprezzabile per la peculiarità della tematica oggetto di trattazione ma discutibile, a nostro parere, sotto il profilo organizzativo; ci riferiamo in particolare alla totale assenza di informazione e divulgazione della iniziativa nelle sedi UEPE e, quindi, al mancato coinvolgimento “effettivo” degli assistenti sociali che risultano essere stati esclusi, non solo dal processo comunicativo ma anche dalla partecipazione al convegno al quale, ci risulta, siano stati invitati esclusivamente i Direttori degli UEPE locali e dei PRAP.
Una “disattenzione”, per usare un eufemismo, alla quale l’Amministrazione, ha cercato di porvi rimedio in extremis e, diciamo pure, maldestramente estendendo, pare nelle ultime ore, l’invito anche agli assistenti sociali, una unità per ciascuna regione individuata dai Direttori degli UEPE.
E’ del tutto evidente, Sig. Presidente, che stante ai fatti esplicati non possiamo che rappresentare il nostro disappunto riguardo il metodo bizzarro con cui Codesta Amministrazione ha gestito l’iniziativa in questione per due ordini di motivi : in primis riteniamo che tali iniziative risultano essere per i lavoratori opportunità di confronto e di crescita professionale e, nello specifico, in considerazione del fatto che la tematica da qualche mese è oggetto di un fervente dibattito e confronto tra gli operatori del settore, le OO.SS. e l’Amministrazione, sarebbe stato quanto mai proficuo, opportuno e significativo che gli stessi fossero stati effettivamente e attivamente coinvolti nel dibattito del convegno. Una opportunità che l’amministrazione, a parere di questa O.S., avrebbe dovuto saper cogliere !
Dunque, è stata davvero “una occasione persa”?
Vorremmo poter dire di No.
Vorremmo poter rassicurare gli assistenti sociali del fatto che l’iniziativa in questione non celi pretesti di sorta.
Vorremmo, infine, Sig. Presidente non dover più evidenziare inammissibili comportamenti che, sia a livello centrale sia a livello periferico, risultano palesemente discriminanti per il personale.
Distinti saluti
Il Coordinatore nazionale
Penitenziari C. MinisteriLina Lamonica
Prot.282/07
Al Capo del DAP
Pres. E. Ferrara
Ai Vice Capo del DAP
Dr. E. di Somma
Dr. A. D’Alterio
Al Direttore Generale
dell’Esecuzione Penale Esterna
Dr. R. Turrini Vita
Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dr. M. De Pascalis
Convegno "Una politica della pena: quale progetto per l'esecuzione penale esterna?" 15-16 nov. 2007- Dipartimento Amministrazione Penitenziaria
Eg. Presidente
“Un’altra occasione persa”! Questo è il commento, riteniamo puntuale e legittimo, con cui gli assistenti sociali penitenziari hanno accolto la notizia del Convegno “Una nuova politica della pena: quale progetto per l’esecuzione penale esterna” che codesta Amministrazione terrà nei giorni 15 e 16 novembre presso l’Istituto Superiore di Studi penitenziari.
Una considerazione alla quale la Fp Cgil aderisce pienamente rappresentandone di seguito le motivazioni.
Riteniamo l’iniziativa in questione sicuramente apprezzabile per la peculiarità della tematica oggetto di trattazione ma discutibile, a nostro parere, sotto il profilo organizzativo; ci riferiamo in particolare alla totale assenza di informazione e divulgazione della iniziativa nelle sedi UEPE e, quindi, al mancato coinvolgimento “effettivo” degli assistenti sociali che risultano essere stati esclusi, non solo dal processo comunicativo ma anche dalla partecipazione al convegno al quale, ci risulta, siano stati invitati esclusivamente i Direttori degli UEPE locali e dei PRAP.
Una “disattenzione”, per usare un eufemismo, alla quale l’Amministrazione, ha cercato di porvi rimedio in extremis e, diciamo pure, maldestramente estendendo, pare nelle ultime ore, l’invito anche agli assistenti sociali, una unità per ciascuna regione individuata dai Direttori degli UEPE.
E’ del tutto evidente, Sig. Presidente, che stante ai fatti esplicati non possiamo che rappresentare il nostro disappunto riguardo il metodo bizzarro con cui Codesta Amministrazione ha gestito l’iniziativa in questione per due ordini di motivi : in primis riteniamo che tali iniziative risultano essere per i lavoratori opportunità di confronto e di crescita professionale e, nello specifico, in considerazione del fatto che la tematica da qualche mese è oggetto di un fervente dibattito e confronto tra gli operatori del settore, le OO.SS. e l’Amministrazione, sarebbe stato quanto mai proficuo, opportuno e significativo che gli stessi fossero stati effettivamente e attivamente coinvolti nel dibattito del convegno. Una opportunità che l’amministrazione, a parere di questa O.S., avrebbe dovuto saper cogliere !
Dunque, è stata davvero “una occasione persa”?
Vorremmo poter dire di No.
Vorremmo poter rassicurare gli assistenti sociali del fatto che l’iniziativa in questione non celi pretesti di sorta.
Vorremmo, infine, Sig. Presidente non dover più evidenziare inammissibili comportamenti che, sia a livello centrale sia a livello periferico, risultano palesemente discriminanti per il personale.
Distinti saluti
Il Coordinatore nazionale
Penitenziari C. MinisteriLina Lamonica
<< Home page