L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

martedì 6 novembre 2007

UEPE Cosenza e Salerno: Conferenza Nazionale Uepe 7.11.2007

Gli assistenti sociali dell'Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Cosenza e le Assistenti Sociali firmatarie dell'Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Salerno partecipano con questo contributo alla Conferenza nazionale U.E.P.E .:Il Servizio Sociale del Settore Penitenziario oggi, dicharando la propria adesione alle iniziative già intraprese dall'Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali e dal Coordinamento Assistenti Sociali Giustizia.
Al Ministro della Giustizia On.Mastella
Capo del Personale D.A.P. Massimo De Pascalis
Capo Dipartimento D.A.P. Ettore Ferrara
Dir.Gen. EPE – DAP Turrini Vita

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Gli Assistenti Sociali dell’U.E.P.E. di Cosenza e le Assistenti Sociali dell’U.E.P.E. di Salerno firmatari, aderendo al documento di ‘dissenso alla proposta di decreto del Ministro Mastella’ degli assistenti sociali dell’UEPE di Salerno, Napoli, Caserta, Venezia del 24 giugno 2007, sottolineano di condividere le molte osservazioni avanzate nel corso dell’articolato ed acceso dibattito aperto dalla presentazione, ad accordi presi, della bozza di decreto sull’organizzazione degli uffici di esecuzione penale esterna , ivi compresa l’introduzione di competenze operative nuove e non previste dalla legge, quali quelle relative alla Polizia penitenziaria, Operatori individuati per svolgere indefinite attività di supporto, che in ogni caso non potrebbero consistere in attività estranee ai compiti istituzionalmente propri del Corpo.
Nel decreto viene delineata una organizzazione dell’UEPE di tipo verticistico, propria di un’organizzazione del settore privato, poco convincente ed in cui sono chiari solo i compiti dei dirigenti e delle altre figure apicali. Ciò e la constatazione che anche la terminologia usata per descrivere servizi ed attività all’interno dell’UEPE tende sempre più ad assimilarli a semplici uffici amministrativi e non tecnico-professionali, (contrariamente a quanto la legislazione del ’75 ed il regolamento di esecuzione n. 230/00 avevano stabilito), ci sembra voglia progressivamente eliminare una scelta culturale ed una cultura professionale che gli operatori del servizio sociale hanno costruito attraverso una costante sperimentazione ed un lungo impegno, che sul piano economico non ci sembra sia stato, neanche in passato , minimamente valutato.
La scelta della eliminazione quasi sistematica della denominazione “Servizio Sociale” che si osserva , la schematizzazione in senso sempre più burocratico dei procedimenti di servizio, con la previsione di limitanti indicatori di qualità, l’ esclusione, come per principio, da previsioni di spesa per l’adeguamento degli organici e la riduzione delle spese, già estremamente ridotte, operata anche con la drastica esclusione dal pagamento dell’indennità di missione ( che dire del disagiato e gratuito servizio di missione degli assistenti sociali, che continuano a svolgere verifiche e servizio esterno in località impervie ed isolate, a fianco di personale della polizia penitenziaria, il quale beneficia, invece, del pagamento della relativa indennità e di quant’altro!), fanno obiettivamente ritenere che le riforme annunciate del sistema sanzionatorio siano orientate al progressivo allontanamento dai criteri dell’accompagnamento nel processo di reinserimento del condannato che hanno ispirato la legge 354/75 e le successive modifiche, soluzioni che si stanno andando a individuare , invece, in previsioni, come quella dei Nuclei di Pol. Pen., di natura repressiva e di controllo, trascurando la centralità della persona e spostando l’attenzione su elementi quali l’ esigenza di sicurezza e di controllo in aree di particolare emergenza. Tali esigenze, peraltro, sono sempre state curate dalle Forze dell’Ordine, capillarmente diffuse sul territorio, con le quali il Servizio Sociale penitenziario ha ormai da anni stabilito una proficua forma di collaborazione, anche se solo ed unicamente informale, per la mancanza di intese formali tra i competenti Ministeri.
Qual’ è il vero perché dell’idea di creare strutture della Polizia penitenziaria esterne agli istituti, dove, nonostante l’effetto indulto, si registrano in molti casi carenze di organico, con turni massacranti e difficoltà di gestione del personale in situazioni ambientali già di per sé difficili ? In quest’ottica appare, tra l’altro, strana e, comunque, poco comprensibile la posizione di ‘indipendenza’ presa da rappresentanti della Pol. Pen. rispetto all’ipotesi di una subordinazione ai direttori dell’U.E.P.E., così come rilevato, ad esempio, attraverso un messaggio pubblicato sul blog solidarietàasmilano il 2 novembre u.s. : “Se i nuclei di verifica della Pol.Pen. dovrebbero essere l'embrione dei futuri, e improbabili, Commissariati territoriali siamo proprio messi male. In primis perchè non è prevista la figura del Funzionario e un Commissariato senza Commissario non si è mai sentito; e secondariamente perchè le funzioni di polizia non possono essere passate sotto il vaglio di nessun dirigente civile come si fa a ritenere credibile un progetto in cui, a parte diverse altre storture, si risulta subordinati ad un direttore dell'UEPE che, come spesso accade, beneficerà del lavoro che viene svolto sul campo dai poliziotti”.
Gli assistenti sociali hanno sempre assicurato collaborazione umana e professionale a quanti operano nel ‘carcere’ in situazioni di sovraffollamento, di carenze di diversa natura e la voce del dissenso unitaria che ora ci coinvolge nasce da una semplice richiesta: Vorremmo che almeno per una volta si desse voce a chi in questi anni, con ben poche risorse e scarsissimi mezzi, ha gestito l’esecuzione penale esterna ed i suoi contenuti, contribuendo all’evoluzione del sistema in senso qualitativamente migliorativo.
Le Assistenti Sociali dell’Ufficio di Esecuzione penale esterna di Cosenza :
Francesca Spadafora; Adriana Delinna; Silvana Puleo; Filomena Scarpa; Maria Pugliano; Maria Lacroce; Mirella Spadafora; Anna Burgio.

Le Assistenti sociali dell’U.E.P.E. di Salerno:
Carmela Landi; Giuseppina Merola; Castaldi Rosanna -