L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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giovedì 8 novembre 2007

MONDOPROFESSIONISTI

di Emanuela Bonini

Più soldi per il potenziamento professionale degli assistenti sociali

lo ha chiesto a Roma il Presidente dell'Ordine Fiorella Cava

Maggiore impegno delle istituzioni per destinare risorse adeguate al potenziamento professionale degli assistenti sociali, al fine di dare un maggiore impulso alla politica delle pene alternative e all'interno del sistema giustizia. Questa la richiesta che l'Ordine degli assistenti sociali rivolge al mondo politico-istituzionale, chiedendo a governo e a ministero della Giustizia che all'interno della finanziaria e del "pacchetto sicurezza" siano previsti fondi adeguati a tali obiettivi. "Diciamo si all'ammodernamento del sistema giustizia- afferma Fiorella Cava- presidente dell'Ordine degli assistenti sociali- ma chiediamo di non dimenticare che tutto questo passa anche, e oggi ancor di più, attraverso le sanzioni e le misure non detentive. Esse vanno potenziate attraverso maggiori risorse e un aumento dell'organico degli assistenti sociali cui va assicurata la centralità e la titolarità del trattamento. Per questo- aggiunge la Cava- l'ordine degli assistenti sociali si appella al ministero della Giustizia e al governo affinchè nella discussione in corso sul pacchetto sicurezza e sulla legge finanziaria vengano recuperate risorse adeguate per il potenziamento delle risorse professionali e per un maggiore investimento nelle politiche di prevenzione e di inclusione sociale.". Un appello cui si associa riccardo Turrini vita , direttore generale dell'Esecuzione penale esterna- Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria, per il quale sostenere che l'assistente sociale svolga un ruolo di controllo è corretto, ma altro è sostenere che Stato, Governo e amministrazione pubblica debbano ritenere questo tipo di controllo sufficiente. Per questo motivo, a detta di Turrini Vita, "appare doveroso che ci sia un numero di professionisti maggiore, perchè solo in questo modo si può migliorare un sistema che vuole migliorare". In tal senso la vicepresidente del del consiglio nazionale dell'ordine degli assistenti sociali, Franca Dente, sottolinea come nel decennale tentativo di Riforma delle qualifiche il riconoscimento di queste professioni è molto importante, poichè la peculiarità dell'assistente sociale è quella di essere una professione che è esercitata all'interno di un ente pubblico, quale quello dell'amministrazione della giustizia". Maggiori risorse per maggiori professionisti e un maggior snellimento del sistema della giustizia. E' questa dunque la ricetta degli assistenti sociali per cercare di sottrarre al collasso le carceri italiane e rilanciare la politica delle sanzioni alternative. Anche perchè, come ricorda il consiglio nazionale degli assistenti sociali, "sanzioni alternative non detentive sono previste dalla legge, all'art.13 comma bis della nostra Costituzione". Un ulteriore motivo per chiedere a governo e istituzioni maggiore impegno e maggiori risorse, così da garantire diritti riconosciuti a livello costituzionali.