L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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giovedì 24 gennaio 2008

IL GAZZETTINO

Cgil- chi ha Bmw e Porsche... e chi divise logore

24 gennaio 2008

Il Dap ha i soldi per noleggiare 36 Bmw e 2 Porsche Cayenne, inutilizzate, ma non per comprare le divise degli agenti. Ci sono anche i soldi per acquistare fotocopiatori-fax ultra moderni, ma non per prendere anche i computer che li dovrebbero far funzionare. E, intanto, le celle continuano a essere affollate nonostante l’indulto dell’estate del 2006. Insomma, oltre le sbarre nulla di nuovo. La denuncia arriva da Giampietro Pegoraro, agente della polizia penitenziaria e segretario regionale della Fp-Cgil.
36 Bmw e 2 Porsche Cayenne in leasing. "A ognuno dei diciotto provveditorati, quello che ha sede a Padova compreso - attacca il sindacalista - sono state assegnate due Bmw330i che costano, ciascuna, mille euro al mese essendo state prese in leasing. Il problema è che queste vetture non possono essere utilizzate a livello di Provveditorato in quanto dipendono direttamente dall’Amministrazione centrale.
Così, quelle arrivate a Padova hanno percorso non più di seimila chilometri e quando il Provveditorato Triveneto ha chiesto di poterle usare sono state spostate in altre sedi, tra cui ad esempio Bologna. Complessivamente di queste Bmw ce ne sono trentasei, e tutte sottoutilizzate. A Roma, invece, ci sono le due Porsche Cayenne, blindate".
Di contro i mezzi di servizio a disposizione della polizia penitenziaria sono pochi e spesso datati: "Abbiamo alcuni furgoni per il trasporto dei detenuti che sono vecchi e inquinanti - riprende Pegoraro - e l’Uepe, l’ufficio che si occupa di chi continua a scontare la pena fuori dal carcere, ha un solo veicolo a disposizione. Quei trentaseimila euro al mese che si spendono per le Bmw, perciò, rappresentano un grosso e inutile spreco vista la situazione che è drammatica. È incomprensibile come l’Amministrazione penitenziaria sprechi i soldi pubblici".
Fotocopiatori moderni ma che non funzionano. "Questo è un altro spreco - riprende il sindacalista - in quanto sono stati acquistati fotocopiatori con il fax incorporato che però non funzionano in quanto mancano i computer necessari. Prima di comprarli non era meglio sincerarsi che fossero utilizzabili? Anche in questo caso, invece, il denaro pubblico è stato speso inutilmente a discapito di altre esigenze primarie, come ad esempio la ristrutturazione degli edifici penitenziari o l’assegnazione di fondi per saldare i vari debiti che ogni istituto ha con gli enti locali e nazionali per l’acqua, l’energia elettrica e il riscaldamento".
Le divise? Sono poche e anche della taglia sbagliata. Le divise arrivano con il contagocce, spesso sono della taglia sbagliata e di solito se le pagano gli agenti. Per la precisione, in tutto il Triveneto mancano 1.785 capi della grandezza giusta mentre ne sono state spedite 1073 delle dimensioni giuste ma in esubero. E poi ce ne sono altre 545 arrivate di taglie non richieste, e dunque inutili. "La mancanza di forniture - sottolinea Giampietro Pegoraro - va avanti da diversi anni nonostante ci siano precise scadenze previste dal regolamento.
Così, spesso il personale è costretto ad arrangiarsi pagando di tasca propria la riparazione dei capi. Ai più fortunati, invece, il vestiario arriva ma della taglia sbagliata. Per non parlare delle giacche a vento che ci sono state assegnate per l’inverno. Hanno le mostrine della Polizia di Stato e non della Polizia Penitenziaria, così la distribuzione è stata sospesa. Insomma, giriamo con divise usurate ed è tanto l’imbarazzo quando andiamo nei tribunale a scortare i detenuti".