Carcere/Giustizia- Mellano: ottima l’Emilia Romagna che istituisce il Garante Regionale, ma a quando quello Nazionale? …E le altre regioni?
4 marzo 2008
Oggi la Regione Emilia Romagna ha concluso l’iter per istituire la figura del Garante Regionale dei detenuti; affiancherà i garanti comunali di Bologna e di Ferrara, resterà in carica 5 anni e sarà nominato, entro l’estate, dal consiglio regionale.
In Italia già le Regioni Lazio, Campania, Veneto, Sicilia, Puglia e Umbria si sono dotate di figure istituzionali come il Garante dei detenuti o Difensore Civico per le persone prive di libertà.
Le Regioni Piemonte, Liguria, Sardegna ed Abruzzo hanno in corso di approvazione proposte di legge simili.
La Provincia di Milano, i Comuni di Roma, Bologna, Genova, Torino, Nuoro, Brescia, Reggio Calabria, Pesaro, Biella, San Severo di Foggia hanno, già da anni, figure simili.
L’interruzione anticipata della 15° legislatura, fra le tante leggi purtroppo abortite, ha determinato anche la mancata conclusione dell’iter legislativo del testo di legge unificato concernente “l'istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale”, approvato in prima lettura dalla Camera 4 aprile 2007.
Bruno Mellano, deputato radicale, ha dichiarato:
“Occorre dare atto alla Regione Emilia Romagna di aver voluto affrontare la situazione delle carceri e dei detenuti lontano dall’emergenza!
Avevamo lavorato per il Garante Nazionale e la Camera aveva approvato un buon testo. Un mio ordine del giorno, accolto dal Governo, impegnava inoltre a creare una rete di Garanti locali, indicando la traccia di un lavoro indispensabile per far vivere il principio costituzionale della pena come mezzo di recupero e reinserimento sociale e non solo come contenimento e punizione.
Tocca ora, ancora di più che in passato, agli enti locali continuare su questa strada, nel momento in cui si registra il riproporsi dello strutturale sovraffollamento nelle carceri italiane.
Spero che le regioni Piemonte e Liguria, dove è depositato un testo preparato dai radicali, ma anche Sardegna ed Abruzzo possano a breve aggiungersi all’Emilia Romagna, sulla strada di un difficile ma necessario progetto sociale.
Oggi la Regione Emilia Romagna ha concluso l’iter per istituire la figura del Garante Regionale dei detenuti; affiancherà i garanti comunali di Bologna e di Ferrara, resterà in carica 5 anni e sarà nominato, entro l’estate, dal consiglio regionale.
In Italia già le Regioni Lazio, Campania, Veneto, Sicilia, Puglia e Umbria si sono dotate di figure istituzionali come il Garante dei detenuti o Difensore Civico per le persone prive di libertà.
Le Regioni Piemonte, Liguria, Sardegna ed Abruzzo hanno in corso di approvazione proposte di legge simili.
La Provincia di Milano, i Comuni di Roma, Bologna, Genova, Torino, Nuoro, Brescia, Reggio Calabria, Pesaro, Biella, San Severo di Foggia hanno, già da anni, figure simili.
L’interruzione anticipata della 15° legislatura, fra le tante leggi purtroppo abortite, ha determinato anche la mancata conclusione dell’iter legislativo del testo di legge unificato concernente “l'istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale”, approvato in prima lettura dalla Camera 4 aprile 2007.
Bruno Mellano, deputato radicale, ha dichiarato:
“Occorre dare atto alla Regione Emilia Romagna di aver voluto affrontare la situazione delle carceri e dei detenuti lontano dall’emergenza!
Avevamo lavorato per il Garante Nazionale e la Camera aveva approvato un buon testo. Un mio ordine del giorno, accolto dal Governo, impegnava inoltre a creare una rete di Garanti locali, indicando la traccia di un lavoro indispensabile per far vivere il principio costituzionale della pena come mezzo di recupero e reinserimento sociale e non solo come contenimento e punizione.
Tocca ora, ancora di più che in passato, agli enti locali continuare su questa strada, nel momento in cui si registra il riproporsi dello strutturale sovraffollamento nelle carceri italiane.
Spero che le regioni Piemonte e Liguria, dove è depositato un testo preparato dai radicali, ma anche Sardegna ed Abruzzo possano a breve aggiungersi all’Emilia Romagna, sulla strada di un difficile ma necessario progetto sociale.
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