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mercoledì 23 aprile 2008

Giustizia: Conclusioni dell'indagine conoscitiva sulla sicurezza

Dire, 23 aprile 2008

La Commissione Affari Costituzionali della Camera conclude l’indagine conoscitiva sulla sicurezza: tra le priorità lotta alle mafie, aumento del personale e pene certe.
Liberazione dalle organizzazioni mafiose (che rendono unica l’Italia rispetto a tutti gli altri paesi avanzati), superamento del concetto di microcriminalità, responsabilità personale di chi delinque, dignità degli operatori della sicurezza, certezza della pena. Sono le cinque priorità in tema di sicurezza, indicate dalla Commissione Affari costituzionali della Camera, dopo l’indagine conoscitiva, i cui risultati sono affidati alla nuova legislatura.
Dall’inchiesta, durata circa un anno (11 sedute di audizioni per 96 intervenuti), emerge che, in termini generali, il numero complessivo dei reati è sostanzialmente stabile, ma aumentano quelli di natura violenta che destano maggior allarme sociale.
Sul fronte di mafia, ‘ndrangheta e camorra la commissione segnala che il contrasto non è stato "una priorità permanente, anzi alcuni interventi legislativi sul processo penale, nell’ultimo decennio, hanno reso più difficile l’accertamento delle responsabilità". Insomma, è mancato "un impegno duraturo nel tempo".
Secondo punto, abbandonare il concetto inadeguato di microcriminalità: i cosiddetti piccoli reati causano un senso di insicurezza diffuso, anche perché colpiscono fasce più deboli. La commissione constata poi che alla radice di un delitto ci sono spesso cause sociali, ma questa constatazione "non può annullare la responsabilità individuale".
Dalle forze dell’ordine viene poi un "servizio essenziale" a cui però non corrisponde un "riconoscimento sociale e pubblico altrettanto significativo". Ma per dare autorevolezza servono anche "retribuzione e mezzi". Infine, "certezza della pena" per evitare che l’arresto in flagranza di un delitto sia restituito alla libertà nel giro di poche ore. "Occorre riflettere sul processo penale - chiude il dossier della Commissione - per ritrovare un accettabile punto di equilibrio tra le garanzie per il reo, la garanzie per la vittima e la più generale esigenza di sicurezza dei cittadini". L’indagine, ricorda il capogruppo in Commissione di An Italo Bocchino, "nasce da una proposta mia e di La Russa e si è deciso, per non sprecare un lavoro di istruttoria importante, di fare una pubblicazione con tutti i dati raccolti". Sulle priorità indicate, il deputato del Pdl prevede che esse "saranno rimodulate dai parlamentari che verranno".