Giustizia: Berlusconi messo alla prova da richieste di sindaci
Il Foglio, 3 maggio 2008
Della sicurezza dicono: "È un aspetto fondante del patto sociale", ma non chiamateli sceriffi. I sindaci che in tutta Italia stanno trasformando i vigili urbani in veri poliziotti non hanno i tratti di John Wayne né tantomeno quelli di Giancarlo Cito, il volitivo leghista meridionale che di Mussolini diceva fosse un grande "statistico" e che armò di manganello i vigili di Taranto dicendo loro: "Siete i moschettieri del sindaco".
Non c’è rodomontismo né celoduri-smo d’accatto. E per capirlo basta vederli i sindaci Pietro Vignali e Giorgio Pighi, entrambi emiliani, cattolici, uno di centrodestra a Parma l’altro di centrosinistra a Modena: non c’è sbraco verbale né aggressività. Sceriffi? Ma neanche per sogno - rispondono -. "Garantire ai cittadini la vivibilità è un dovere, mica una spacconata da mezzo giorno di fuoco". Per questo, con altri quattordici colleghi del nord, Vignali e Pighi hanno siglato un documento per chiedere al nuovo governo un’azione immediata e nuovi poteri a chi amministra il territorio.
Silvio Berlusconi lo ha promesso: "Nei primi interventi daremo le risposte che la gente si aspetta", il neosindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha incalzato con la richiesta di un decreto "subito". Così al forte mandato elettorale sulla sicurezza che le urne hanno conferito al governo si aggiunge la pressione degli enti locali. I sindaci vogliono più poteri per gestire l’ordine pubblico, chiedono tutela per la polizia urbana, vogliono un raccordo istituzionalizzato con il ministero dell’Interno.
"Il compito del sindaco è quello di garantire il decoro urbano, la vivibilità delle strade, cose semplici come la possibilità dì fare una passeggiata tranquilla al parco - dice Pighi - Purtroppo però non siamo nelle condizioni di agire con rapidità su molte cose. Quando ho deciso di ridurre il fenomeno della prostituzione sulle strade - racconta - non ho potuto emanare una ordinanza ad hoc ma ho dovuto trovare un escamotage appellandomi alla sicurezza stradale. Le pare normale?".
Appena insediato Berlusconi troverà sulla propria scrivania le richieste dei sindaci, sedici rappresentanti di città medie "dove - spiega Vignali - i problemi sono gli stessi che nelle aree metropolitane, se non peggio. Perché la percezione dell’insicurezza è persino maggiore. A Parma la gente non era abituata alla microcriminalità, è stato uno choc improvviso". Per adesso hanno munito i vigili urbani di manganelli e spray urticante, organizzano gruppi di vigilantes per proteggere i parchi cittadini e arruolano carabinieri e finanzieri in pensione, "ma la legge non ci viene incontro".
Il governo dovrà rispondere, le aspettative sono fortissime. L’esito delle elezioni ha convinto molti amministratori a farsi avanti e pretendere, spiega Vignali: "È necessario che il Governo agisca secondo uno schema lineare: più poteri ai sindaci, raccordo istituzionale sull’ordine pubblico, più denaro alle forze dell’ordine, gestione equilibrata dei flussi migratori sul territorio".
Due giorni fa Alfredo Mantovano, esponente di An, sul Foglio, spiegava che la maggioranza è intenzionata ad aumentare il budget del Viminale, ripristinare la Bossi-Fini e rivedere il testo unico sulle forze di polizia locale. Di fronte alle aspettative il lavoro del governo non sarà facile, come maliziosamente insinua il segretario del Pd Walter Veltroni, che commentando ieri la vittoria dei conservatori in Inghilterra ha detto: "Anche lì la partita è stata giocata sul tema sicurezza, che è facile evocare e difficile gestire".
Per adesso i sindaci armano e addestrano i vigili urbani ma in una condizione di semi illegalità. Tant’è che il Viminale di Giuliano Amato, in mancanza di una regola certa, continua a intimare di non usare manganelli né armi di sorta. "E noi che facciamo, lasciamo i vigili alla mercè di teppisti e criminali? Siamo matti?". Loro, i vigili, dicono: "Siamo tutti padri e madri di famiglia, nessuno vuole trasformare le città in tante Dodge City con sparatorie da Ok Corral. Chiediamo soltanto gli strumenti per lavorare e proteggere i cittadini". Così Alemanno ieri ha annunciato la "tolleranza zero" e le pistole. Ma niente sceriffi.
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