Carcere/Giustizia: Dl su sicurezza svuota la legge "Simeone-Saraceni"
di Fiorenza Sarzanini
Corriere della Sera, 12 giugno 2008
Anche chi viene condannato per furto, detenzione di stupefacenti e atti osceni non potrà ottenere la sospensione della pena prevista dalla legge Simeone - Saraceni. È un emendamento presentato dai senatori della Lega e recepito dal Governo durante l’esame del decreto legge sulla sicurezza ad ampliare l’elenco dei reati che non potranno godere del beneficio.
Passa dunque la linea dura voluta dal governo contro chi commette reati predatori, ma non solo. La norma incide soprattutto sui recidivi e mira a garantire che venga effettivamente scontata la condanna, così come aveva chiesto il Capo della polizia Antonio Manganelli e come avevano più volte sollecitato i sindacati delle forze dell’ordine.
Il provvedimento ha superato ieri l’esame della Commissione e l’aula di Palazzo Madama ha bocciato le due pregiudiziali di costituzionalità del Partito democratico e dell’Italia dei valori sull’aggravante per i clandestini che delinquono. Si è astenuto l’Udc perché, come ha spiegato Gianpiero D’Alia "abbiamo preferito essere coerenti con il nostro atteggiamento e pur riconoscendo che il dubbio su alcune norme esiste, riteniamo che rimangano la necessità e l’urgenza di intervenire a tutela dei cittadini sulle questioni di sicurezza".
È stata invece modificata la norma che punisce con il carcere e la confisca dell’immobile chi affitta casa agli immigrati irregolari. C’era infatti il rischio che finisse sotto processo anche chi ospita nella propria abitazione una badante o una collaboratrice domestica senza permesso di soggiorno. "La riformulazione - spiega il Sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano - prevede il carcere fino a tre anni e la confisca dell’immobile quando c’è un "ingiusto profitto". Inserendo questa precisazione si toglie ogni incertezza e non c’è dunque alcuna possibilità di colpire chi collabora con le famiglie italiane, ma soltanto chi delinque.
Resta infatti ben saldo l’intento originario dell’articolo che punta a evitare tutte le situazioni di chi approfitta della condizione di clandestinità degli stranieri, sia per i lavoro che per la casa". In questo modo, aggiunge il presidente della commissione Giustizia Filippo Berselli "chi vuole lucrare sulle locazioni agli stranieri ci penserà due volte, quindi non si verificheranno così facilmente casi in cui un appartamento che vale mille euro viene affittato a cinque immigrati magari a cinquecento euro a testa".
In materia di criminalità arriva invece la stretta voluta dalla Lega e condivisa dal resto della maggioranza. Inizialmente il decreto escludeva dalla sospensione della pena detentiva soltanto il furto in abitazione, il furto con strappo, la rapina, l’incendio boschivo e lo sfruttamento dei minori per fini sessuali. A questi reati si aggiungono adesso: gli atti osceni, la violenza sessuale, la violenza sessuale di gruppo, il furto e tutti i delitti aggravati dalla clandestinità, la produzione, il traffico e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti e psicotiche.
Via libera viene concesso anche ad altre norme che mirano a rendere più efficace la collaborazione tra le forze dell’ordine visto che nelle operazioni contro l’immigrazione clandestina potrà essere coinvolta anche la polizia provinciale. Resta il nodo sulla regolarizzazione delle badanti che dovrà essere sciolto nei prossimi giorni, quando il Parlamento comincerà ad esaminare il disegno di legge su immigrazione e sicurezza. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e il suo collega dell’Interno Roberto Maroni stabiliranno se proporre l’accoglimento delle istanze arrivate dal 18 dicembre scorso al 31 maggio scorso che hanno i requisiti necessari ma sono rimaste fuori dalle graduatorie stilate in base all’orario di presentazione.
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