L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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mercoledì 18 marzo 2009

PACCHETTO SICUREZZA: NUOVO COMUNICATO STAMPA ORDINE NAZIONALE ASSISTENTI SOCIALI

COMUNICATO STAMPA: “Tornano i figli di nessuno?”
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali continua ad esprimere un forte allarme sul “pacchetto sicurezza” e si allea a tutte le categorie degli operatori sociali in un appello al buon senso.

Roma, 16 marzo 2009 - Aumenta l’allarme degli Assistenti sociali italiani a fronte di quanto sta emergendo dal ddl contenente “Disposizioni in materia di sicurezza”, passato al Senato e ora all’esame delle commissioni della Camera.
Sono soprattutto due gli aspetti che, se confermati, sarebbero incompatibili con i principi deontologici dell’Assistente sociale.
La trasformazione dell’immigrazione clandestina in reato perseguibile d’ufficio imporrebbe all’Assistente sociale, così come ad ogni altro pubblico ufficiale e incaricato di pubblico servizio, di denunciare (ai sensi di quanto disposto dall’articolo 331 del C.P.P.) l’immigrato irregolare con il quale dovesse aver a che fare nel suo lavoro. Ciò è inaccettabile per un professionista che ha come compito primario, attribuitogli dallo Stato e dal proprio Codice deontologico, quello di offrire sostegno e aiuto a chi si trova in condizione di bisogno e di disagio sociale, nel rispetto assoluto del valore e della dignità di ogni persona, qualunque sia la sua condizione. Questo gli Assistenti sociali hanno sempre fatto all’interno dei servizi pubblici e privati e questo continueranno a fare. Il rispetto delle leggi è dovuto ma, sopra tutto, c’è il rispetto della persona.
Cresce l’indignazione anche per quanto sembra essere previsto nel decreto sull’impossibilità di registrare all’anagrafe il neonato figlio di immigrato clandestino (art. 45, comma 1 lett. f). Con questa norma il nostro paese si metterebbe fuori da ogni regola di rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti dei bambini. Non va dimenticato che il Patto internazionale sui diritti civili e politici, approvato a New York nel 1966, e la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia (ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991 n° 176) prevedono, il primo all’articolo 24 e, la seconda, all’articolo 7, il diritto del bambino ad essere registrato immediatamente dopo la nascita e il diritto al nome e all'identità.
Si pensa di poter garantire la sicurezza, creando un esercito di bambini invisibili e aumentando anche il rischio di parti clandestini? Gli Assistenti sociali non potranno mai accettare che in nome della sicurezza si colpiscano i bambini!
E’ per questo che gli Assistenti sociali si uniscono al coro delle organizzazioni mediche, dei giuristi, degli operatori sociali e di larga parte della società civile, richiamando l’attenzione del Governo sul provvedimento che, se ratificato dalla Camera, rischia drammatiche ripercussioni.
La Presidente
Franca Dente