COMUNICATO SIDIPE-14-05-2007
"INCONTRO CON IL PRESIDENTE FERRARA"
Ancora una volta fruttuoso e cordiale è risultato l’incontro che il SI.DI.PE. - aff. Cisl/Fps ha tenuto con il Capo del DAP, Presidente Ettore FERRARA, ed il suo entourage.
La delegazione sindacale, guidata dal segretario nazionale, Enrico SBRIGLIA, era composta dalla
dr.ssa Antonietta PEDRINAZZI, dal dr. Francesco DELL’AIRA e dalla dr.ssa Cinzia CALANDRINO, tutti componenti del Direttivo.
Per il DAP, oltre al Capo del Dipartimento, c’erano il Vice Capo del DAP, dr. Emilio DI SOMMA, il
Direttore Generale del Personale, dr. Massimo DE PASCALIS, il dr. Riccardo TURRINI VITA, Direttore Generale delI’Esecuzione Penale Esterna, e la dr.ssa Pierina CONTE, dell’Ufficio Relazioni Sindacali.
Nel corso dell’incontro, dove ancora una volta è emersa la conferma del comune intento di prediligere la strada della reciproca leale disponibilità nella ricerca di una sintesi possibile tra il miglior conseguimento della mission istituzionale del DAP con quella, non meno importante, della effettiva, concreta, tutela dei diritti e delle aspettative del personale dirigente penitenziario, il SI.DI.PE. ha ribadito l’attesa, da parte dell’alta e qualificata dirigenza generale ministeriale, di azioni davvero positive, innovative, nel segno di un reale cambiamento conseguente alla Legge MEDURI ed al successivo primo Decreto Legislativo n. 63/2006.
Lo spessore culturale ed istituzionale della replica del Pres. FERRARA e, via via, dei suoi più stretti collaboratori, ci inducono a ritenere, superando anche le fibrillazioni che caratterizzano il mondo della Politica, che i problemi reali, seppure presenti e talvolta stratificati, verranno affrontati con rinnovata serenità e ragionevolezza, pure al fine di pervenire, per davvero, al primo serio, importante e fondante, contratto di diritto pubblico della nuova dirigenza penitenziaria, una dirigenza capace di contenere, tesaurizzandole, le risorse umane preesistenti, con quelle provenienti da altre collaterali esperienze istituzionali (magistratura e ministero dell’economia, ad esempio) e che si riconoscano nell’unicità della rinnovata dirigenza penitenziaria, accettandone integralmente gli oneri e gli onori.
Nel corso del colloquio, si è discusso, e lungamente, degli UEPE, delle perplessità che agitano gli animi di quanti, dirigenti, direttori reggenti, assistenti sociali e operatori penitenziari specializzati nel trattamento, attendono assicurazioni affinché l’impalcatura costituzionale, la quale vede nel trattamento rieducativo il momento topico dell’azione penitenziaria, non subisca arretramenti, evitandosi, anche involontariamente, forme di scadimento delle misure alternative alla detenzione in una sorta di subspecie di misure cautelari non detentive, lì dove venissero governate con analoghi trattamenti di vigilanza e controllo.
Così come risulterà proficuo ribadire, più chiaramente, la dipendenza funzionale di ogni tipologia di operatori penitenziari, per quanto attenga l’area penale esterna, in capo ai direttori-dirigenti UEPE, fermo restando i collaterali doveri propri degli appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria, così come d’altronde avviene per quanti, funzionari ed appartenenti al Corpo, sono tenuti ad agire d’iniziativa allorquando la situazione del momento ne richieda l’impegno di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria all’interno delle strutture penitenziarie o all’esterno delle stesse nell’espletamento dei compiti d’istituto.
E’, infatti, sempre opportuno ricordare che i dirigenti penitenziari tutti sono, e costituiscono, la punta più avanzata di mediazione e di prudenza tra esigenze di sicurezza e obiettivi di trattamento e rieducazione, talché ribadirne la centralità corrisponde a rimarcare il dato costituzionale di una pena che non può consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e tendente alla rieducazione del condannato, onde incardinarlo utilmente nella società.
Circa la situazione dei direttori reggenti UEPE, si è ancora una volta sottolineato come la situazione esiga di essere finalmente sbloccata, proponendo il SI.DI.PE. l’emanazione di un provvedimento normativo il quale preveda la costituzione, anche per tali funzionari, di un ruolo speciale ad esaurimento, il quale segua ovviamente quello ordinario, formato dai dirigenti ex legge 154/2005 e leggi precedenti, dal quale dover attingere per la completa, progressiva, copertura dei posti dirigenziali presso gli UEPE, posto che, a seguito della individuazione di posti di funzione dirigenziale che riguarderanno anche gli attuali dirigenti UEPE, e per i quali dovrà essere previsto il loro inserimento presso i PRAP, le Scuole, gli Uffici Centrali, certamente si renderanno vacanti numerose sedi le quali, ove non coperte dai dirigenti UEPE attraverso le procedure di mobilità (le quali andranno pure incentivate…), abbisogneranno di essere assicurate con ulteriori risorse umane: sarebbe irragionevole se si rinunciasse ad utilizzare quanti, funzionari, già da anni, con designazione formale, dirigano gli UEPE, con la motivazione che non abbiano fatto accesso, all’inizio alla carriera, nel ruolo ormai cancellato degli ex direttori di centro di servizio sociale.
L’assicurazione che l’Amm.ne stia lavorando al fine di trovare una equilibrata soluzione della problematica, può confermare un ragionevole ottimismo al riguardo, anche alla luce degli incontri tenuti nei giorni scorsi dal SI.DI.PE. con diversi rappresentanti politici dell’attuale maggioranza.
Anche per quanto riguarda la Bozza predisposta dal DAP sull’individuazione dei posti dirigenziali, il SIDIPE-aff. Cisl/Fps ha ribadito che, quanto prima, invierà una propria nota ove indicherà alcune criticità e proporrà le relative possibili soluzioni.
In particolare, il SIDIPE ha sottolineato come sia esigenza irrinunciabile quella di riconoscere a tutte le direzioni penitenziarie sia degli istituti carcerari che degli UEPE, site in sedi di Corte d’Appello, ove già non collocate nella prima fascia, quantomeno la seconda, così come particolare attenzione dovrà essere dedicata alle Scuole del Personale, le quali costituiscono realtà di eccellenza, nonché verso gli istituti penitenziari ove siano presenti sezioni d’alta sicurezza.
Si è parlato, evidentemente, pure di contratto; a tal riguardo il SIDIPE ha sollecitato la rapida definizione delle procedure amministrative prodrome allo stesso, inoltre è stato rappresentato che la nostra O.S., la quale ha già elaborato una ricca ed articolata piattaforma contrattuale che in questi giorni verrà ulteriormente perfezionata, in vista del prossimo direttivo nazionale previsto per il 28 maggio p.v., si confronterà con spirito costruttivo con l’analogo lavoro prodotto dalla Direzione Generale del Personale e della Formazione, pure perché si riconosce nell’attuale dirigente generale, dr. DE PASCALIS, una reale volontà di un positivo cambiamento indirizzato alla valorizzazione del patrimonio professionale umano costituito dagli operatori penitenziari tutti, il quale rappresenta, in verità, la maggior risorsa dell’amm.ne.
Il Segretario Nazionale
Enrico SBRIGLIA
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