SPAZIO: PENSIERI LIBERI
Un'altra occasione persa!
- Qualcuno mi può dire qual'è il programma del Convegno del Dap "Una nuova politica della pena quale progetto per l'esecuzione penale esterna?. Non vi è traccia neanche nei siti istituzionali.
- Organizzazione di un Convegno che anzichè coinvolgere esclude.
- L'Amministrazione anzichè superare il rischio di contrapposizioni con dichiarazioni e iniziative pubbliche di un certo tipo, tende ad alimentarle.
- Con le loro scelte i Vertici dell'Amministrazione anzichè valorizzare l'immagine di tutti i dipendenti e dei loro ruoli professionali, ne valorizza una parte a discapito delle altre.
- Sono stati esclusi dalla partecipazione del Convegno gli assistenti sociali. Sono stati invitati, a spese dell'Amministarzione, solo i Direttori degli Uepe. Si è saputo, durante la Conferenza sugli Uepe organizzato dall'Ordine nazionale assistenti sociali, che inizialmente, a tale convegno doveva partecipare un Direttore e un assistente sociale per uepe, all'improvviso è stato escluso l'assistente sociale.
- Occasione mancata. Gli assistenti sociali, da mesi, chiedono all'Amministrazione Penitenziaria di riflettere proprio sul tema di tale Convegno ed invece, all'improvviso e ancora oggi in modo non ufficiale, "sbuca" un Convegno che, senza un coinvolgimento alcuno degli assistenti sociali . Non si dica poi che l'aver inserito magari un solo intervento di un capoarea di servizio sociale sia rappresentativo di tutte le posizioni degli altri assistenti sociali.
- Ho sentito diversi colleghi. In quasi tutti gli Uepe, i Direttori si stanno organizzando per la partecipazione a tale Convegno, senza ritenere opportuno informare il personale sull'iniziativa nè tantomeno mettere in bacheca il programma.
- Si è organizzato un Convegno che sembra imporre un "pensiero" unilaterale, vista la scelta dei relatori, quando in merito alle Riforme dell'Amministrazione Penitenziaria sono ancora in corso consultazioni sindacali.
- Quello che sta accadendo è grave, spero intervengano i sindacati, anche quelli che appoggiano il progetto di inserimento della polizia penitenziaria negli Uepe.
- Questa è la dimostrazione che la mobilitazione degli assistenti sociali è più che motivata.
- Leggendo i vari interventi pubblicati in questi mesi emerge come gli assistenti sociali siano disponibili ad una soluzione alternativa quando, nei loro numerosi documenti, affermano di essere disponibili a non contrastare l'istituzione di un servizio di polizia penitenziaria esterno agli uepe, per le verifiche delle misure alternative della semilibertà e detenzione domiciliare e dei lavoranti all'esterno. Perchè, a questo punto, non si percorre questa strada?
Il Comitato di solidarietà assistenti sociali, dando voce alla mobilitazione degli assistenti sociali della giustizia, auspica che prevalga, in chi esercita il "potere" decisionale, la ragione e il buon senso. Rispetto al progetto di istituire un nucleo di polizia penitenziaria con compiti di controllo sulle misure alternative si percorra, se è irrevocabile la decisione, la strada che determinerà la minore contrapposizione delle posizioni. Se si leggono con attenzione i vari documenti prodotti in questi mesi dagli assistenti sociali degli uepe, si trova la soluzione. Si proceda a questo punto verso una reale volorizzazione dell'area dell'esecuzione penale esterna e dell'intera area trattamentale prevedendo un visibile cambio di rotta attraverso investimenti già in finanziaria . Si presenti all'esterno, all'opinione pubblica, l'attività svolta in questi anni con sacrificio e impegno dagli uepe anche come un'importante ed efficace risposta alla richiesta di sicurezza dei cittadini. Si presenti già oggi la misura alternativa come pena a tutti gli effetti, altrimenti i messaggi che si lanciano, tesi a rassicurare rispetto ad un loro maggiore utilizzo, non saranno compresi dai cittadini. Non si strumentalizzino le paure dei cittadini. Una pena certa è anche quella pena che permette alla persona che l'ha scontata di non ricommettere nuovi reati.
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