L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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lunedì 25 febbraio 2008

Giustizia/carcere: La uil polizia penitenziaria interviene sui distacchi


Pres. Ettore Ferrara
Capo del Dipartimento A.P.
E p.c.
Dr. Emilio Di Somma
Cons. Armando D’Alterio
Vice Capo del Dipartimento A.P.
Dr. Massimo De Pascalis
Direttore Generale del Personale
Ufficio per le Relazioni Sindacali
D.A.P. ROMA
OGGETTO: distacchi art.7 DPR 254/99.
La Direzione Generale del Personale con circolare n.58771 del 15/2/2008 ha indicato le nuove procedure cui uniformarsi al fine di razionalizzare il ricorso ai provvedimenti di distacco temporaneo (ai sensi dell’art.7 DPR 254/99, ovvero per gravi motivi di famiglia) disposti a favore del personale di Polizia Penitenziaria.
A motivazione di tale atto si fa, in maniera piuttosto ipocrita e strumentale , riferimento ad un accordo sottoscritto con le OO.SS. in data 7 marzo 2000 che prevedeva una aliquota max di distacchi pari all’1,3%, a fronte dell’attuale dato attestato intorno al 2,32%.
Fa riferimento, inoltre, a presupposti che non possono escludere il diretto coinvolgimento delle OO.SS., per recuperare alla predetta percentuale i dati e rafforzare il valore dell’azione amministrativa in materia di efficienza e di efficacia istituzionali.
Intenzione sinanche lodevole. Purtroppo per chi, come noi, conosce molto bene le oscenità gestionali di cui è capace l’Amministrazione penitenziaria, resta solo una mera intenzione da ascrivere nel campo delle utopie.
Se davvero voleva perseguirsi il “diretto coinvolgimento” sarebbe bastato convocare un incontro piuttosto che ripescare un accordo firmato 8 anni fa. Ancor più in considerazione del fatto che è in atto un confronto sulla mobilità.
A fronte della miriade di accordi unilateralmente non osservati da codesta Amministrazione (ecco l’ipocrisia) desta una certa impressione la ritrovata capacità (?) di fare buona amministrazione (!) applicando integralmente un accordo che incide (in un quadro profondamente mutato rispetto ad otto anni fa) in negativo sui diritti ( previsti per legge e, comunque, dettati da gravi motivi familiari) del personale di P.P.
Verrebbe quasi da sorridere per la perfidia se non parlassimo di eventi gravi che colpiscono gli affetti nella sfera familiare.
Pensavamo di poter archiviare il conio di Amministrazione nemica. Dobbiamo prendere atto, invece, della sua attualità.

Come altro possiamo catalogare una Amministrazione che da un lato comprime i diritti (contrattualmente riconosciuti) paventando difficoltà organiche (ecco la strumentalità) degli istituti del Nord ovvero quegli istituti da cui la stessa Amministrazione sottrae ogni giorno, senza l’osservanza delle regole e delle dinamiche sindacali, centinaia di unità per destinarle , unilateralmente, verso quei buchi neri che sono il DAP, Via Arenula, USPEV, SADAV, GOM etc …. , ovviamente ponendo a motivazione generiche esigenze di servizio.
Ovviamente per codesta Amministrazione (che pretende, pedissequamente, di rispettare un accordo di otto anni fa ) non osservare gli accordi in materia di mobilità deve rientrare nella gestione ordinaria .
Dove sono, infatti, gli interpelli? Dove sono i criteri equi, trasparenti e condivisi? Nel frattempo, a proprio piacimento, si continua a mobilitare (ovviamente per ragioni di servizio) il personale senza regole e senza rendere conto ad alcuno.
Se questo è il nuovo corso, ha ragione chi rimpiange il vecchio !!!
Molto più facile da colpire e perseguire chi ha la sfortuna di vivere gravi problemi familiari piuttosto che riportare a una dimensione accettabile la gestione degli altri servizi.
Non stupiamoci poi, e non versiamo lacrime di coccodrillo, di fronte ad eventi drammatici ed irrecuperabili !!!
In un Dipartimento che ha più varchi del Colosseo dobbiamo assistere alla chiusura delle porte del diritto.
Non solo è un’Amministrazione nemica, è anche ingiusta e insensibile !!!
Da tempo abbiamo consegnato la nostra disponibilità all’ individuazione di criteri oggettivi per una effettiva razionalizzazione delle risorse umane rispetto alle esigenze dei servizi.
Non certo, però, a queste condizioni.
Per la UIL Penitenziari è necessario partire dalla revisione delle piante organiche (mai condivise) inattuali e inadeguate. Bisogna definire gli organici del DAP, dei PRAP e dei servizi vari che, negli ultimi anni, hanno saccheggiato gli organici degli istituti (dal Nord al Sud) determinando quelle difficoltà che oggi si ritiene dover/poter controllare attraverso una compressione dei diritti del personale.
Occorre applicare quei criteri equi e trasparenti previsti dagli accordi , evitando ingiustificati privilegi solo per pochi eletti.
Per quanto si chiede l’immediata sospensione della circolare in questione e la convocazione di uno specifico incontro, anche per dare avvio ad una discussione complessiva sulle piante organiche . Nelle more si sollecita una maggiore disponibilità ad accogliere le istanze del personale tese ad ottenere un distacco (o rinnovo) motivato da gravi esigenze di carattere familiare. Nell’attesa di riscontro porgo distinti saluti.