L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

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martedì 30 ottobre 2012

FPCGIL crive al Dap Programma Porta Porta


Prot. CMn.121 /2012 Roma, 30 ottobre 2012



Al Capo Dap

Pres. G. Tamburino



Ai vice Capo Dap

D.ssa S.Matone

Dr. L. Pagano



Oggetto: Il programma televisivo “Porta a Porta” affronta il problema carcere



Siamo venuti a conoscenza che prossimamente il programma televisivo di Rai1 “Porta a Porta” dedicherà una puntata alla problematica delle carceri soffermandosi su alcuni aspetti peculiari del sistema detentivo “ il sovraffollamento, la maternità, l’applicazione del 41 bis e degli ospedali psichiatrici”, che saranno documentati da reportage girati in alcuni istituti penitenziari.

Una occasione sicuramente importante data la valenza mediatica del programma televisivo e la sua popolarità; una occasione importante dal punto di vista dell’informazione oggi più che mai sollecitata, anche dagli appelli del Presidente della repubblica, nell’affrontare la tematica, spesso scomoda in termini di audience, contestualizzandola nella drammaticità emergenziale che sta vivendo il sistema detentivo. Una occasione importante, inoltre, per le professionalità penitenziarie che nel contesto svolgono in sinergia il loro compito istituzionale finalizzato al mandato previsto dall’art.27 della costituzione.

Eppure, con rammarico constatiamo che quanto disposto dal Dap nella nota n.0373181 del 19710/2012, sembra andare in altra direzione. Infatti sono stati autorizzati a rilasciare intervista solo i Direttori e i Comandanti di reparto dei penitenziari interessati che non solo potranno rappresentare gli aspetti organizzativi e gestionali dell’istituto ma anche quegli aspetti più specificamente trattamentali, realizzati o in via di realizzazione, demandati istituzionalmente alle professionalità del funzionario giuridico pedagogico piuttosto che a quelle di servizio sociale.

Non ci appassiona particolarmente la trasmissione televisiva in questione ma ci preoccupa piuttosto la disposizione di codesto dipartimento che ancora una volta elude professionalità penitenziarie essenziali nella gestione del sistema detentivo ed il loro intervento istituzionale.

Ci preoccupa la linea politica dell’amministrazione sempre più orientata a rappresentare il contesto con una immagine gestionale securitaria e custodialistica, anticipando, forse, gli effetti devastanti che la spending review determinerà nel settore .

Ci chiediamo e chiediamo se nella questione in specie quanto disposto sia stata una scelta opportuna e /o quanto invece sia dovuta.

Restiamo comunque dell’idea che anche questa volta l’amministrazione ha perso una occasione, quella di non mortificare la professionalità e le competenze dei lavoratori penitenziari.

Cordialmente



La Coordinatrice Nazionale DAP

Lina Lamonica