Io sto con i cani e gli infedeli
E' una gara di provvedimenti, di incontri, di interviste per dichiarare che il "problema” della sicurezza in Italia sono gli zingari e i clandestini. Alle parole seguiranno i fatti promettono ministri, sindaci, amministratori, intervistati.
Novelli sacerdoti della purezza del tempio (l"Italia) si impegneranno alla lotta senza quartiere contro i cani (gli zingari) e gli infedeli (i clandestini). Quando le misure saranno applicate, sono sicuri che la purezza del tempio della nazione ritornerà a risplendere, il male scomparirà e la pace sociale regnerà per sempre. Nel frattempo pensa il popolo a incendiare baracche e a mettere in fuga gli indesiderati.
Dichiaro pubblicamente di essere dalla parte degli zingari, nonostante siano fannulloni, ladri, imbroglioni, puzzolenti, sfruttatori di bambini. E dalla parte dei clandestini, perché sono soli, poveri, sbandati, delinquenti. I motivi sono semplici:
- perché i delitti e il crimine non hanno nazionalità;
- perché sono spesso maltrattati e perseguitati nei loro paesi;
- perché nessuno li vuole;
- perché non voglio essere annoverato tra gli Einsatzgruppen del terzo millennio;
- per riparare alla compravendita di sesso di donne e di minori da parte di nostri connazionali all’estero;
- perché anche i veri cani randagi hanno garantito un rifugio;
- perché sono creature umane;
- perché i loro bimbi hanno diritto al futuro come i nostri;
- perché lenire le loro sofferenze è un dovere umanitario;
- perché 70 mila zingari sono italiani;
- perché è possibile lavorare con loro;
- perché è possibile la convivenza umana;
Così han fatto Cristo con i ladroni e San Francesco con il lebbroso.
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