L'ARCHIVIO DI OLTREILCARCERE

Dal 2007 al 2014 sono stati pubblicati più di 1300 documenti che hanno trattato argomenti riferiti al Servizio Sociale della Giustizia, agli Uffici per l'Esecuzione Penale Esterna, al Sistema dell'Esecuzione Penale Esterna attraverso solidarietaasmilano.blocspot.com

giovedì 12 giugno 2008

Io sto con i cani e gli infedeli

E' una gara di provvedimenti, di incontri, di interviste per dichiarare che il "problema” della sicurezza in Italia sono gli zingari e i clandestini. Alle parole seguiranno i fatti promettono ministri, sindaci, amministratori, intervistati.

Novelli sacerdoti della purezza del tempio (l"Italia) si impegneranno alla lotta senza quartiere contro i cani (gli zingari) e gli infedeli (i clandestini). Quando le misure saranno applicate, sono sicuri che la purezza del tempio della nazione ritornerà a risplendere, il male scomparirà e la pace sociale regnerà per sempre. Nel frattempo pensa il popolo a incendiare baracche e a mettere in fuga gli indesiderati.

Dichiaro pubblicamente di essere dalla parte degli zingari, nonostante siano fannulloni, ladri, imbroglioni, puzzolenti, sfruttatori di bambini. E dalla parte dei clandestini, perché sono soli, poveri, sbandati, delinquenti. I motivi sono semplici:

- perché i delitti e il crimine non hanno nazionalità;

- perché sono spesso maltrattati e perseguitati nei loro paesi;

- perché nessuno li vuole;

- perché non voglio essere annoverato tra gli Einsatzgruppen del terzo millennio;

- per riparare alla compravendita di sesso di donne e di minori da parte di nostri connazionali all’estero;

- perché anche i veri cani randagi hanno garantito un rifugio;

- perché sono creature umane;

- perché i loro bimbi hanno diritto al futuro come i nostri;

- perché lenire le loro sofferenze è un dovere umanitario;

- perché 70 mila zingari sono italiani;

- perché è possibile lavorare con loro;

- perché è possibile la convivenza umana;

Così han fatto Cristo con i ladroni e San Francesco con il lebbroso.

don Vinicio Albanesi